Vax Day, i primi vaccinati allo Spallanzani. Conte: “Oggi l’Italia si risveglia”

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E’ giunto il giorno dell’annunciato Vax Day, in cui l’Italia inizia le vaccinazioni anti-Covid insieme agli altri Paesi Ue. I primi connazionali a essere vaccinati sono stati le dottoresse Maria Rosaria Capobianchi, Alessandra Vergari e Alessandra D’Abramo, l’infermiera Claudia Alivernini e l’operatore sociosanitario Omar Altobelli.

“Oggi presso l’ospedale verranno vaccinate altre persone, in tutto 130, che poi diventeranno i ‘vaccinatori’ di tutta la Regione”, ha riferito il direttore sanitario Francesco Vaia.

Tante le dichiarazione che giungono sia dal mondo scientifico che da quello politico in questo giorno così particolare per il nostro Paese ma anche per il resto del mondo. Entusiasmo ma anche molte raccomandazioni: il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, subito dopo le prime vaccinazioni allo Spallanzani di Roma, ha dichiarato: “Per l’immunità di gregge serve che l’80% di italiani si vaccini. Dobbiamo rimanere cauti, pazienti e responsabili.
La battaglia è ancora molto lunga, non dobbiamo illuderci che tutto sia finito, ma c’è finalmente un vaccino. Per quanto mi riguarda, mi vaccinerò quando toccherà a me. Penso di non aver diritto a nessun privilegio”.
Parole entusiaste ma con un invito alla cautela anche da parte del presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, che dice: “Il 27 dicembre è una giornata storica, ma sarà necessario mantenere le misure di precauzione e distanziamento. Vaccineremo il 70% degli italiani entro la fine dell’estate. L’obiettivo è di 140mila vaccinazioni al giorno. Il Vax Day va salutato come una sorta di progressivo recupero di una immunità diffusa che ci permetterà di riprendere le nostre attività ordinarie”. L’istituto Superiore di Sanità ribadisce: “Con la possibilità di vaccinarsi arriva un’arma fondamentale nella lotta all’epidemia, che va ad aggiungersi a quelle di cui già disponiamo, a partire dal distanziamento sociale, dall’uso delle mascherine e dell’igiene delle mani. Queste misure infatti non possono essere abbandonate prima che sia vaccinato un numero sufficiente di persone a creare un’immunità di comunità”.
Dal mondo politico: “Oggi l’Italia si risveglia #Vaccineday. Questa data ci rimarrà per sempre impressa. Partiamo dagli operatori sanitari e dalle fasce più fragili per poi estendere a tutta la popolazione la possibilità di conseguire l’immunità e sconfiggere definitivamente questo virus” così ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, inaugurando all’ospedale di Niguarda la campagna vaccinale contro il Covid, frena: “Non è l’inizio del liberi tutti, ma ci fa guardare con più speranza al futuro”. E’ intanto partita dal piazzale dell’ospedale Niguarda la prima automedica con le dosi di vaccino per Codogno, luogo simbolo pandemia in cui è stato diagnosticato il primo caso di coronavirus italiano. Dopo una breve cerimonia, le automediche da Niguarda sono partite verso i 13 hub della Regione in cui vengono somministrate queste prime dosi di vaccino: dagli Spedali civili di Brescia all’ospedale di Circolo di Varese, dal San Matteo di Pavia all’ospedale di Alzano, al Giovanni XXIII di Bergamo.