Il Parco Natura Aganè e i maronari secolari di Monte di Malo

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Fra le colline di San Vito di Leguzzano e Monte di Malo c’è un piccolo specchio d’acqua nel mezzo del verde: è il laghetto del Parco Natura Aganè. La sua origine non è naturale, ma deriva da una ex cava, nota come Cava Scarsi, che prendeva il nome dalla vicina contrada. In seguito all’abbandono della cava la conca di scavo si riempì d’acqua, originando un habitat importante per la fauna della zona.

In seguito ai recenti lavori di riqualificazione dell’area, è stato creato un piccolo parco ad ingresso gratuito dove è possibile ristorarsi.
Il laghetto, che offre altresì piacevoli scorci, ospita un fermento di vita: dagli anfibi, ai rettili con alcune tartarughe, agli uccelli come i germani reali e le oche. Nei boschi vicini è facile imbattersi in caprioli, scoiattoli, poiane e, in base all’orario della giornata, anche in volpi e tassi.

Nei dintorni del laghetto vi sono alcuni percorsi escursionistici che rendono il Parco Natura Aganè un ottimo punto di partenza per delle camminate.
Una delle mete più vicine ed interessanti è il castagneto che ospita alcuni castagni (i maronari) secolari.
Lasciato alle proprie spalle il parco si sale lungo la dorsale collinare del Bosco di Leguzzano. Inizialmente si distingue facilmente la vegetazione pioniera di Robinia pseudoacacia che ha colonizzato i siti di scavo della cava; successivamente il bosco si arricchisce del carpino nero e del nocciolo. Giunti ad una sella con alcuni spiazzi a prato si incontra un crocevia di sentieri a fianco di un capitello. Da un lato si ammira un bello scorcio di Monte di Malo con la sua chiesa, mentre dall’altro si distinguono Monte Magrè e più lontani il Novegno e il Summano.

Si prosegue sempre diritti salendo a Contrada Morosella, quindi dopo aver attraversato una strada asfaltata si riprende il sentiero che si collega a un secondo capitello all’interno del bosco.
Inizia ora uno splendido castagneto coltivato per la produzione di marroni. Lungo il sentiero si incontrano alcuni esemplari di castagno di notevoli dimensioni e di altrettanto notevoli età. I tre maronari più vetusti sono il Maronaro Gerolamo, di 350 anni, il Maronaro Mattio, di 450 anni, e il Maronaro Iseppo, di 400 anni. Essi spiccano sugli altri per il loro tronco così largo che una sola persona non riuscirebbe ad abbracciarlo interamente. Il più vecchio, Mattio, si trova a lato di una radura un po’ più distanziato dalle altre piante; con il suo fusto inclinato sembra quasi senta la pesantezza dei secoli passati, ma esso vegeta ancora in buone condizioni.

Il sentiero dei maronari giunge a Contrada Mondini di Sopra. Da qui è possibile proseguire fino allo spartiacque tra la Valle dell’Agno e la Val Leogra tra il Passo del Mucchione e il Passo Cima. Scendendo subito a sinistra invece si cala a Contrada Mondini di Sotto, dalla quale in una decina di minuti si raggiunge il centro di Monte di Malo; di seguito per strada o sentiero si ritorna al parco.