La Valdiezza tra Sovizzo e Creazzo

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Tra i paesi di Sovizzo e Creazzo si insinua una piccola valle la quale prende il nome dal Torrente Valdiezza che ivi vi scorre e le sue acque proseguono il loro corso gettandosi nel Retrone.

A prima vista la valle non sembra possa presentare elementi di spiccato pregio, ma forse non tutti sanno che comprende un’area particolarmente tutelata dall’Unione Europea come ZSC (Zona Speciale di Conservazione) della Rete Natura 2000.

Ciò che è interessato dalla tutela è il corso del Torrente Valdiezza in quanto presenta un’importante popolazione di lampreda padana (Lampetra Zanandreai), inserita nella lista delle specie di fauna protetta della Convenzione di Berna; la lampreda padana è un pesce dell’ordine dei ciclostomi, caratterizzata dal possedere un apparato boccale circolare a ventosa e corpo allungato come quello delle anguille. Gli adulti raggiungono al massimo i 20 cm di lunghezza, hanno abitudini notturne e il loro habitat tipico è quello delle risorgive e dei fiumi pedemontani.

Nella Valdiezza si possono ritrovare gli habitat della pianura alluvionale su suolo calcareo, dei corsi d’acqua con vegetazione sommersa o fluitante con specie quali callitriche e ranunculi, vegetazione ripariale come piccoli lembi di bosco e fasce arborate con salice bianco, ontano nero e pioppo nero.

Al fine della tutela è necessario quindi mantenere questi habitat, sia per la protezione della lampreda che di molte altre specie vegetali e animali, controllando i fattori di rischio e le vulnerabilità come ad esempio le eccessive canalizzazioni utilizzate in agricoltura e la pressione esercitata dalle attività produttive.

Per apprezzare la Valdiezza conviene scegliere di percorrere Via Valdiezza, piccola strada di campagna che costeggia le colline a nord di Creazzo. Dopo un primo tratto su asfalto si continua per campi lungo una capezzagna, osservando la vegetazione che occulta il corso del torrente. Verso ovest, sui colli si distinguono le chiese di Montemezzo e Monte San Lorenzo.

Incontrata la strada che sale a Monteviale, la si oltrepassa continuando nella piana lungo una carrareccia in direzione di Gambugliano. Questo è l’ultimo abitato della valle, custodito in un anfiteatro di colline ricche di boschi.

 

 

Da Gambugliano, se si vuole godere di viste più panoramiche per affrontare il ritorno, conviene salire su una delle due dorsali collinari: quella a ovest supera prima Monte San Lorenzo e poi Montemezzo, seguendo la strada principale; quella ad est invece passa per Madonna delle Grazie e Monteviale e si ha la possibilità di attraversare sia sentieri che strade. Da entrambe si apprezzano i panorami sulle Piccole Dolomiti e, verso la pianura, Vicenza e i Colli Berici. Si incontrano spesso oltre al bosco le coltivazioni tipiche di collina ovvero la vite e l’ ulivo.

Di tanto in tanto appare una vista sulla Valdiezza e allora si potranno osservare dall’alto la regolarità degli appezzamenti interrotta dal corso del torrente e apprezzare le tonalità del marrone che si fondono con quelle del verde.

Oltre a correre o camminare si può affrontare questa escursione in bicicletta. I luoghi attraversati, essendo a bassa quota, si prestano per essere visitati tutto l’anno; inoltre non sono mai troppo frequentati.