Le Melette e il Monte Fior sull’Altopiano dei Sette Comuni

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D’inverno, giunti alle porte di Asiago, spiccano verso l’orizzonte i dolci profili delle Melette, che se imbiancati risaltano ancor di più nel panorama dell’altopiano.

Oltre al piccolo comprensorio sciistico vi è anche l’opportunità di compiere un’interessante escursione sulla neve con ampie viste panoramiche che spaziano dalle Dolomiti alla Laguna di Venezia.

Salendo da Gallio verso la località di Campomulo vi è la possibilità di parcheggiare in uno spiazzo poco prima degli impianti di risalita. Da qui si segue una strada forestale a fianco della pista da sci, deviando poco dopo sulla ripida rampa che porta al Salto degli Alpini. Si giunge così sul pendio terminale del Coston di Meletta Davanti, che si supera in poco tempo e che permette di raggiungere la lunga dorsale della Meletta di Gallio, dominante l’omonimo paese.

Dal versante opposto il monte digrada dolcemente per incunearsi nella Val Miela, per poi risalire con la vasta mole del Monte Fior, di poco più alto. Nelle giornate limpide si scorgono nettamente la Marmolada, le Pale di San Martino e la Catena del Lagorai.

Seguendo la dorsale della Meletta di Gallio si incontra Casara Meletta davanti, tipica malga dell’Altopiano dei Sette Comuni. Poco lontano una strada bianca taglia il pendio pascolato d’estate diretta a Bocchetta Slapeur, che divide la Meletta dal Monte Fior. Costeggiata Malga Slapeur si imbocca il sentiero 861, il quale transita attraverso la cosiddetta Città di Roccia, un affascinante tratto roccioso modellato dagli agenti atmosferici, alle pendici del Monte Fior. Si caratterizza per monoliti di roccia calcarea stratificata che si estende lungo una fascia del monte e spicca nel mezzo dei verdi d’estate o bianchi ed omogenei pendii d’inverno.

Il sentiero prosegue in leggera ascesa per raggiungere Casara Montagna Nova; quindi, da qui si prende la dorsale del Monte Spil per continuare fino alla larga sommità del Monte Fior. Oltre ad un pregevole panorama sulle vicine cime del Monte Castelgomberto e del Monte Miela, si possono trovare numerose opere risalenti alla Grande Guerra, in particolare diverse trincee che si apprezzano facilmente dalla vetta. Qui, infatti, si sono combattute sanguinose battaglie, narrate in diversi libri sulla Grande Guerra in Altopiano.

Scesi nuovamente a Bocchetta Slapeur si continua lungo una strada forestale all’interno della vasta pecceta che ricopre i versanti che si affacciano sulla Piana di Marcesina, per salire a Malga Meletta Ristecco, dalle singolari facciate verde acqua. Da qui in breve si ritorna al parcheggio.

L’escursione può essere effettuata sia nel periodo estivo che in quello invernale con sci d’alpinismo o ciaspole. Di norma, date le pendenze modeste, non vi sono particolari problematiche dovute al manto nevoso, anche se occorre sempre valutare con attenzione le condizioni in loco.