Monte Corno e Granezza a Lusiana

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Il Monte Corno è uno dei luoghi più interessanti del Comune di Lusiana Conco e di tutto l’Altopiano dei Sette Comuni. Significativi sono i fatti d’arme accaduti durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, le cui tracce permangono ancor oggi per essere ricordate da chi sale in questi luoghi.

Punto di partenza ideale per effettuare un’escursione ad anello è Bocchetta Granezza, nei pressi della quale si trova il Rifugio Monte Corno. Qui si gode già di un vasto panorama su tutta la Pianura Veneta e, nelle giornate limpide, si scorge anche il Mar Adriatico.

Si sale lungo la mulattiera che in pochi minuti raggiunge Malga Corno; da notare che salendo, alla propria sinistra, vi è il Giardino Botanico Alpino “Dario Broglio” all’interno del quale vegetano oltre 500 specie floreali tipiche degli ambienti montani. La visita è possibile nelle domeniche da maggio a settembre.

Poco oltre la malga, su un cucuzzolo erboso si erge l’aguzzo monumento dedicato al Caduto Ignoto delle battaglie partigiane del 1944, ben visibile anche dalla pianura.

Si prosegue ancora in lieve salita, oltrepassando vecchi impianti di risalita abbandonati e i resti di una contraerea risalente alla Grande Guerra, per giungere alla dorsale della cima principale. Peculiare è la zona di una ex cava, costituita da una larga scalinata che scende verso una voragine carsica, il Buso del Corno, custodita da tre alti muri ricavati dai blocchi squadrati estratti dalla cava. Occorre prestare attenzione se ci si avvicina alla cavità, in quanto essa è caratterizzata da uno sviluppo prettamente verticale con la considerevole profondità di 71 metri.

La sommità del Monte Corno è costituita da un labirinto di roccia naturale originatosi tra le fenditure della roccia calcarea del rosso ammonitico, così chiamata per il colore tendente al rosso e i numerosi fossili di ammonite che si riscontrano frequentemente in esso. Purtroppo in seguito alla tempesta Vaia del 2018 gran parte del bosco che cresceva nella zona del labirinto è stata schiantata, cancellandone il fascino che riservava un tempo. Inoltre al momento sono in corso dei lavori forestali, per cui l’accesso è temporaneamente precluso.

Dalla cima si scende attraverso una strada forestale nel bosco lungo un tratto dove vi sono resti di trincee e alcune gallerie. Essa termina nei pressi del Cimitero di guerra Britannico di Granezza, a pochi passi dalla Baita Monte Corno.

Da qui si segue per breve tempo la strada rettilinea che passa per Malga Pian di Granezza e il Rifugio Granezza, per poi svoltare a sinistra e risalire lungo una strada sterrata la valletta dove si trova Malga Granezzetta.

Si continua sempre diritti anche quando la strada lascia il posto ad un sentiero che sale deciso alla Cima del Porco, dove si incontrano delle vecchie cave di marmo. Raggiunta Malga Cima Fonte si piega quindi lungo la tortuosa mulattiera che scende lentamente verso il Monte Mazze e la Malga Mazze Superiori. Non resta che scendere per un ultimo breve tratto che riporta nuovamente al punto di partenza, dove si ammira il vasto panorama a meridione, con i colli e la pianura della Pedemontana Vicentina.