Oasi Rossi e Parco di Villa Rossi

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Farfalle tropicali in Provincia di Vicenza? Ebbene sì, si possono ammirare all’interno della serra tropicale dell’Oasi Rossi a Santorso, alle pendici del Monte Summano.

All’interno dell’oasi, oltre al farfallario, si trovano ampi spazi aperti dove è possibile passare il tempo libero, parchi giochi per i bambini, recinti con oche, maiali, capre, pavoni, lama, una fioreria e un bar ristorante.

Ma chi entra all’Oasi Rossi non può fare a meno di visitare almeno una volta la serra delle farfalle tropicali: all’interno la temperatura e l’umidità vengono mantenute elevate e costanti tutto l’anno al fine di garantire un ambiente ideale per la vita delle farfalle. È presente un laghetto al centro della serra con diversi pesci al suo interno. Un gran numero di piante di specie tropicali riproducono l’habitat caratteristico delle farfalle, così come lo si può trovare in ambienti tropicali.

Le farfalle vengono riprodotte e liberate all’interno della serra e quindi lasciate libere di volare tra i visitatori. È un luogo in cui, dato l’insolito paesaggio rispetto ai quali siamo abituati, ci si addentra con un’attrazione misteriosa e in silenzio. Lo sguardo deve essere pronto a cogliere le sagome delle farfalle nascoste tra la vegetazione, i loro movimenti, il loro elegante volo.

Vi sono splendide farfalle dai colori sgargianti, altre dai pattern mimetici; alcune vantano grandi dimensioni, in particolare Attacus atlas, l’atlante o farfalla cobra, raggiunge un’apertura alare di ben 30cm e rappresenta una delle farfalle più grandi al mondo.

La vita di queste farfalle adulte dura spesso solo pochi giorni, durante i quali si riproducono per poi morire e lasciare il posto alle generazioni successive.

Poco lontano dall’Oasi Rossi si trova Villa Rossi con il suo splendido parco, visitabile gratuitamente. Il Parco di Villa Rossi, di stampo romantico, accoglie il visitatore con enormi piante ornamentali, uno stagno dagli idilliaci riflessi, vialetti sinuosi con i quali si possono scoprire le altre attrazioni.

Tra queste spiccano ad esempio la grotta dei camosci ovvero una finta rovina dove estraniarsi, un particolare acquario all’interno di un tempietto, un trono in pietra.

Rivestono un certo interesse i cipressi calvi (Taxodium distichum) che crescono sulle sponde del laghetto: la loro particolarità consiste nel possedere dei tubercoli radicali chiamati pneumatofori che si elevano dal terreno. La loro funzione consiste nel garantire l’apporto di ossigeno alla pianta anche durante periodi di sommersione, peculiarità che hanno sviluppato per la sopravvivenza in zone paludose. Un’altra caratteristica dei cipressi calvi è che sono delle conifere che perdono gli aghi in autunno, periodo in cui la loro chioma vira dal verde al bruno.

Attraverso una breve galleria è possibile passare dal parco alla soprastante Villa Rossi, realizzata dall’architetto Antonio Caregaro Negrin per volontà di Alessandro Rossi. Si può osservare l’elegante facciata dalle tonalità calde e l’ingresso sorvegliato dalle statue di due pecore merinos.

Poco lontano vi si trova una chiesetta, mentre nel retro della villa vi si trova un altro percorso in salita tra alcune piante ornamentali fra le quali spicca una grossa roverella.

Più in alto domina la mole del Monte Summano dove si scorge il vicino Santuario di Sant’Orso. Oltre alle visite dell’Oasi Rossi e del Parco di Villa Rossi si può abbinare un’escursione attraverso uno dei sentieri che conducono alla cima del Summano, noto per la sua flora e gli splendidi panorami che si possono ammirare da questa vetta delle Prealpi Vicentine.