Restena e l’Oasi Baden Powell ad Arzignano

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Poco lontano dalle Rotte del Guà vi è la piccola valle formata dal Torrente Restena, che ospita l’omonima frazione all’interno del Comune di Arzignano. Una buona porzione dell’area ricade all’interno dell’Oasi Baden Powell, così intitolata al fondatore degli scout: essa riunisce ambienti naturali e semi-naturali i quali danno luogo a un paesaggio rurale di parco fascino. Vi sono alcuni punti di interesse che si possono collegare con una breve e facile escursione, ideale per le giornate primaverili.

Partendo dal ponte in pietra sul Torrente Guà, non molto lontano dalla frazione di Tezze, si sale in direzione di Restena. Qui si è nella parte a valle delle Rotte del Guà, l’area così chiamata perché nel corso del tempo il torrente, in seguito alle piene, esondava nella campagna circostante e vi formò delle casse di espansione.

Lungo la destra idrografica, nella fascia di prati posti tra il Guà e le colline arzignanesi si trovano i Fossi di Tezze. Essi rappresentano importanti zone umide per specie di anfibi e uccelli e presentano alcune specie arboree caratteristiche come l’ontano nero e la farnia, note per essere igrofile o tolleranti periodi di sommersione.
Si prosegue lungo carrarecce tra i campi, dalle quali risulta sempre ben visibile il caratteristico cocuzzolo del Monte di Pena. Il profilo conico e piuttosto regolare fanno facilmente intendere la natura vulcanica del colle, che presenta rocce scure basaltiche.

Lasciato alle proprie spalle il colle ci si dirige verso la chiesa parrocchiale di Restena; particolare è la bifora posta sulla facciata, che la rende asimmetrica. Un altro particolare della facciata stessa, ovvero i sassi mori, richiamano le rocce vulcaniche che caratterizzano queste colline delle Prealpi Vicentine. Presa la strada a sinistra della chiesa, la si percorre fino a deviare lungo una capezzagna che con il suo corso rettilineo conduce all’ingresso di Villa Ziggiotti-Salviati. L’edificio, dal fascino della sua decadenza, attira l’attenzione del passante. L’origine della dimora risale al Secolo XVI, e si caratterizza come una villa di campagna. A fianco dell’edificio principale sorge una chiesetta con bel porticato, mentre la corte è in parte coperta da arbusti.

Si prosegue raggiungendo la strada che sale a Pugnello, la quale per un tratto affianca il Torrente Restena. Poco più a monte del ponte della strada si trovano i Bojoni di Restena: sono delle pozze scavate dall’acqua che cade da alcune briglie poste a monte. I boji di solito sono frequentati durante l’estate per trovare refrigerio dalla calura; se ne trovano anche in altre valli risalendo i torrenti.
Infine, come ultimo punto di interesse, vi è il Bosco di Costalta: si tratta di un bosco termofilo che ricopre le pendici delle colline della valle del Restena. Vi si trovano roveri, aceri, carpini e un rigoglioso sottobosco. Diversi sentieri si sviluppano all’interno del bosco, alcuni risalgono a vecchie carrarecce ora ridotte a sentiero. Numerose sono anche le contrade, che si possono scoprire inoltrandosi tra i colli fino alla dorsale da cui si apprezza la bassa Valle del Chiampo oppure verso la piccola frazione di Pugnello.