Sentiero Pierino Dalla Zuanna al Monte Pubel e Monte Cornone in Valbrenta

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Il Monte Pubel è un appicco che si eleva sulla Val Frenzela, meta frequentata dagli scalatori per le sue pareti calcaree esposte a sud. Durante la Grande Guerra, i soldati italiani scavarono gallerie e costruirono mulattiere in seguito alla perdita delle Melette poco più a nord, manufatti che si possono apprezzare ancor oggi attraverso il Sentiero Pierino Dalla Zuanna (PDZ). Per un itinerario ad anello di grande soddisfazione, conviene partire direttamente dal centro di Valstagna, in Valbrenta, per salire sulle cime più orientali dell’Altopiano dei Sette Comuni e quindi scendere per il Monte Cornone.

Superate le prime case di Valstagna affacciate sul corso del Fiume Brenta ci si addentra in Contrada Tovo, oltre la quale si ammirano i famosi Calieroni. Si devia sul sentiero di collegamento all’Alta Via del Tabacco, dal fondo lastricato, per giungere a un piacevole balcone sul Canale del Brenta. Seguendo ora i terrazzamenti verso l’ombrosa Val Frenzela si prosegue fino al secondo tornante della strada che porta a Foza, per scendere fino al primo tornante dove ha inizio il percorso della ben più nota Calà del Sasso con i suoi 4444 gradini. Alla confluenza fra la Val Vecchia e la Val Frenzela ha inizio il Sentiero PDZ, che sale erto al Monte Pubel. L’itinerario, ottimamente manutenuto, segue la cresta del monte fino alla base delle pareti rocciose della cima, per poi aggirarle nel bosco con un ultimo tratto attrezzato di contenuta difficoltà (evitabile con una variante del sentiero). Si superano inizialmente alcuni gradini per giungere alla cresta al Pian dea Mea, con bei punti panoramici sulle valli sottostanti. Da qui si segue la dorsale tra fasce boscate e piccoli tratti rocciosi, passando per il Balcon de Rialto e il Col dei Mufloni (dove è facile imbattersi nei camosci). Poco dopo inizia una bella mulattiera militare che con diversi tornanti porta verso le verticali pareti del Monte Pubel. Il Sentiero PDZ piega ora verso destra salendo a una breve cengia con una galleria della Grande Guerra. Per la variante più facile, invece, si deve tenere la sinistra al bivio.

Si devono percorrere ancora alcuni brevi tornanti, i quali raggiungono la base di un canalino di roccia e terra piuttosto ripido ma poco esposto, dove si è aiutati da un breve tratto attrezzato con cavo metallico e alcune staffe. Al termine di esso vi è il libro di via dove si può apporre la firma del proprio passaggio. Con un ultimo sforzo si giunge alla Panchina del Generale, splendido punto panoramico su Valstagna e il Canale del Brenta. Da qui, superando le ultime roccette, si sale alla cima dove vi è la Croce di San Francesco.

Gli ambienti ora cambiano, da aspri ed erti si distendono nei dolci declivi dell’Altopiano dei Sette Comuni. In circa mezz’ora si raggiunge, con facile camminata, Foza, seguendo la dorsale per le località di Tessar di sopra e Pubel. Dal piccolo paese, dopo aver preso il sentiero 800, si scende in breve alla Contrada Valcapra e quindi, con un’ultima breve risalita, si guadagna la Contrada Carpanedi.

Si continua lungo la dorsale parallela a quella percorsa antecedentemente fino al dosso erboso del Sasso Rosso, nei pressi del quale si trova la Casara Sasso Rosso. Da qui scende il bel sentiero 781 che dal Monte Cornone, dove è posta una croce, cala ripidamente verso Valstagna.

Dopo aver superato alcune opere di guerra si traversano in quota i Covoli di Biasia dove si trova una spettacolare falesia adibita all’arrampicata sportiva, dai colori tipici del Rosso Ammonitico. Sotto di essa si traversa nuovamente il pendio per scendere la Val Smira, il cui tratto finale presenta un sentiero di guerra ardito e ripido, lungo il quale si incontrano diverse gallerie di guerra e un paio di cisterne d’acqua scavate nella roccia. Poco più in basso vi sono i resti di alcuni baraccamenti, ora ridotti a ruderi. Una volta giunti alla Casara dei Tambiei, dove vi è un piccolo lembo di prato, il sentiero si fa meno erto e inizia una lunga serpentina selciata. Nella parte più bassa della valle si incontrano diversi muri di contenimento, per scendere quindi ai terrazzamenti dove un tempo veniva coltivato il tabacco e lasciato essiccare nelle moltissime case ora abbandonate.

Scesi a Contrada Matttietti, anch’essa diruta, si piega verso destra seguendo ora la costa e alcune masiere per percorrere un breve tratto dell’Alta Via del Tabacco, splendido balcone panoramico su Valstagna, alla quale si scende con gli ultimi dieci minuti di cammino.