Coronavirus e sport, in Veneto si torna a giocare. Ma solo a porte chiuse: le restrizioni

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Una tribuna vuota di uno stadio di serie A

Ripartono i campionati, anche se in modalità controllata. Il decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri pubblicato nel corso del week end riapre campi di gioco e spogliatoi in tempi di emergenza sanitaria da coronavirus: via libera alla ripresa delle competizioni sportive ma rigorosamente a porte chiuse. Le indicazioni recepite dalla Regione Veneto e dai vari enti e federazioni delle discipline sbloccano tornei e campionati anche se le società dovranno scrupolosamente attenersi alle disposizioni, tra chiarimenti, specifiche e raccomandazioni riguardo all’interdizione al pubblico.

In Veneto la fetta più consistente di eventi sportivi riguarda la Figc, vale a dire il calcio. Potranno tornare in campo i calciatori dilettanti, gli amatori e ragazzi/e del settore giovanile, anch’essi rispettando il divieto di assembramento di persone. Tifosi in genere e nemmeno ad esempio i genitori al seguito non potranno, dunque, assistere alle partite ufficiali. L’ingresso all’impianto sarà garantito solo ai tesserati di ciascun club coinvolto in gara, per un massimo di 35 nominativi ciascuno.

Regolamentazioni analoghe riguardano le altre federazioni e quindi le altre discipline sportive che riprenderanno i rispettivi campionati nel corso della settimana e il prossimo week end, alla spicciolata.

Ecco il vademecum pubblicato dal Comitato Veneto della Figc, a scopo esemplificativo.

Viste le tante richieste di chiarimenti giunte, si precisa che:
1) le disposizioni previste dal DPCM riguardano TUTTE le categorie e i campionati, incluso il settore giovanile;
2) le Società che non rispetteranno le disposizioni del Decreto potranno andare incontro a deferimento;
3) per “gare a porte chiuse” si intende “gare senza pubblico”, per le quali vanno rispettate le seguenti procedure previste dalla circolare n. 3 della Lega Nazionale Dilettanti datata 1° luglio 2019:
a) ogni Società può far entrare nella struttura un massimo di 35 tesserati, ivi compresi coloro che figureranno nella distinta di gara;
b) sono ammessi all’interno dello stesso impianto coloro che sono in possesso della tessera CONI o FIGC, nell’adepimento di funzioni specifiche ad essi affidate;
c) devono essere concessi accrediti a giornalisti in possesso di regolare tessera di iscrizione all’Albo o a pubblicisti che abbiano inoltrato formale richiesta scritta su carta intestata firmata dal Legale Rappresentante della testata o dell’emittente radio televisiva presso la quale prestano la propria opera, secondo le norme vigenti; ogni altro accredito sarà negato dagli Ispettori del Comitato, Divisione, Dipartimenti;
d) sono consentiti gli accrediti di operatori radio-televisivi che risultino dipendenti di Emittenti debitamente autorizzate dai Comitati e dalle Divisioni;
e) può accedere all’impianto personale appartenente alle Forze dell’Ordine in possesso di regolare tesserino di Agente/Ufficiale di PS o PG, anche se non in servizio o in divisa;
f) le biglietterie dello stadio in cui si disputano gare a porte chiuse debbono rimanere rigorosamente chiuse e non può essere tassativamente posto in vendita nessun tipo di biglietto;
g) le società oggetto del provvedimento restrittivo, alla pubblicazione dell’atto sul Comunicato Ufficiale, debbono darne tempestiva apposita comunicazione:
1. alle Forze dell’Ordine del Comune ove si disputa la gara;
2. al Sig. Prefetto e al Sig. Questore competenti di zona ove è ubicato l’impianto;
3. all’Ufficio SIAE di zona.

Si raccomanda a tutte le Società la scrupolosa osservanza delle suddette disposizioni, rappresentando che eventuali inadempienze saranno soggette a sanzione disciplinare.