Dagli Alpini ai bambini attraverso la pace: un intreccio di fiori, gomitoli e” buona” scuola

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Un “esercito pacifico” di 5 mila bambini è stato nelle retrovie di un’iniziativa importante in vista dei festeggiamenti ora in corso per l’Adunata Nazionale 2024 degli Alpini d’Italia, andando a coinvolgere però anche tante altre persone oltre ai più piccoli e ai 60 volontari che li hanno seguiti nel realizzare articoli assortiti da mettere in vendita per fini solidali tra gagliardetti, pon-pon, coccarde, spillette e penne, insieme a giovani di Vicenza e dintorni e anche agli anziani ospiti di strutture Rsa.

A sbocciare non sono solo migliaia di sgargianti oggetti fatti a mano, ma anche i risultati di un lungo e appassionato lavoro che per mesi ha coinvolto un’intera comunità. Tutto questo solo grazie al coordinamento, alla disponibilità, alla sensibilità e al lavoro delle associazioni coinvolte nel progetto Intrecci di Pace, provenienti dal mondo del volontariato, e con il valore della Pace come denominatore comune.

Il ricavato dell’iniziativa – che propone previa offerta libera e consapevole una vasta gamma di manufatti in lana ma anche altri gadget rigorosamente fatti a mano e a tema alpino (ma non solo) – andrà a finanziare laboratori di educazione alla pace, alla nonviolenza, alla gestione dei conflitti e alle pari opportunità per i giovani e giovanissimi nelle scuole di Vicenza, nel prossimo anno didattico. Location prescelta per “rifornirsi” sarà in questi giorni l’area di Santa Corona, nel cuore di Vicenza-città.

“La Pace si costruisce ogni giorno, con gesti concreti e trasmettendone il valore alle giovani generazioni” ha dichiarato Massimo Cortesi, responsabile comunicazione dell’Associazione Nazionale Alpini “ed è per questo che come Penne Nere, in occasione della 95° Adunata a Vicenza abbiamo accolto e sostenuto fin da subito con grande entusiasmo l’idea prima e il progetto poi di Intrecci di Pace proposto dagli Assessorati alle Pari Opportunità e alla Pace di Vicenza, in collaborazione con le associazioni locali. Vederlo concretizzato è una soddisfazione e ora contiamo sul grande cuore alpino per centrare l’obiettivo”

Numerose, organizzate, colorate quanto i loro pompon, le volontarie dell’associazione Come un incantesimo – la stessa che ha vestito piazza dei Signori di una coperta di lana coloratissima in occasione dell’operazione Viva Vittoria -, che sono anima e braccia di Intrecci di Pace, hanno piantato, uno per uno, nel prato intere aiuole di fiori di lana e decorato ogni angolo del giardino di Santa Corona. Accanto a loro anche i giovani creativi della cooperativa sociale Bizzart, che hanno dato un forte contributo in tema di multimediale ma anche con una collezione di biglietti unici con il cappello alpino realizzato con tessuti di riciclo. Anche solo la sbirciata di oggi ha entusiasmato tutti, compreso il sindaco Giacomo Possamai che è passato a cogliere anche lui un fiore di quella Pace che la sua amministrazione ha fortemente promosso a fianco degli Alpini dell’Adunata, il cui motto 2024 è proprio Il sogno di Pace degli Alpini.

La sua vice, nonché assessora alle Pari Opportunità Isabella Sala ha commentato: “È stato un grande progetto collettivo all’insegna della creatività e della comunità. Ringrazio le volontarie di Come un incantesimo, la cooperativa sociale Bizzart, la Consulta per le politiche di genere e le migliaia di bambini e bambini, ragazzi e ragazze, nonni e genitori che hanno contribuito a realizzare migliaia di manufatti. Con l’associazione Nazionale Alpini abbiamo creato un evento il cui ricavato tornerà alle giovani generazioni. Grazie di cuore a chi ci ha sostenuto e sosterrà visitando l’installazione nel magnifico giardino di santa Corona e donando a favore di progetti educativi per la pace e le pari opportunità”.

Da ricordare, infine, come hanno aderito all’iniziativa 45 scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado di Vicenza, cira 15 associazioni ricreative e Rsa anche con sede fuori provincia (a Trento, Trieste e Mantova). Circa mille i manufatti realizzati a mano intesi come oggetti-gadgets, oltre a 250 chili e più di filato impiegati, 7 mila gomitoli preparati e consegnati dalle volontarie, 7.800 pompon realizzati dai bambini (6.000) e dalle volontarie (1.500).