E’ l’ora dell’… ora legale. Domenica notte lancette in avanti per l’ultima volta?

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In avanti le lancette di un'ora (particolare di immagine ansa)

Lancette virtuali in avanti di 60 minuti e via alla “stagione” dell’ora legale. E chi lo sa se sarà l’ultimo spostamento di orario quello che ciascuno di noi dovrà compiere sul proprio orologio nella notte tra sabato e domenica, in data 31 marzo. L’appuntamento classico da ricordare anche per i vicentini è fissato alle 2 di notte: in un attimo si “bruceranno” 3 mila e 600 secondi e si saluterà per sette mesi l’ora solare. Fino al prossimo 27 ottobre.

Se gli smartphone e i pc si sincronizzeranno in automatico attraverso la rete, radiosveglie digitali, orologi da muro e da polso necessiteranno della “spinta” dei proprietari per mettersi, per così dire, al passo con i tempi.

Intanto in Europa fervono dibattiti e proposte di legge per l’abolizione della convenzione stipulata tra gli stati del continente, ballando tra i pro e i contro dell’istituzione dell’ora legale, in auge su scala europea dal 1965. Ai vantaggi dal punto di vista del risparmio energetico, con risvolti positivi in tema ambientale e sfruttando l’irradiazione dei raggi solari nel periodo primaverile ed estivo, secondo il fautori dello “stop” si contrappongono  le ripercussioni sul piano psicofisico: stress, insonnia e altri disturbi. Inoltre, va detto che le diverse latitudini degli stati membri diversificano i reali benefici dell’ora legale, con gli stati nordici e scandinavi penalizzati. Infine, anche il Codacons, cifre alla mano in termini di costi sociali, si schiera decisamente a favore dell’abolizione definitiva del cambio dell’ora.

Intanto l’iter prosegue in Commissione Europea e Consiglio, ormai nel vivo della questione cruciale. Le previsioni rimandavano all’anno 2020 lo scioglimento perentorio del vincolo, con la prospettiva di permettere a ciascuna nazione libertà di scelta tra ora solare e legale nel corso delle stagioni calde, con inevitabili sul mercato. Più probabile uno slittamento al 2021 come sancito dall’abolizione proposta dal Parlamento Europeo messa nero su bianco nei giorni scorsi ma, di fatto, nulla è ancora deciso.