Il saluto del nuovo vescovo: “Le ferite dell’uomo guariscono con la compassione e la solidarietà”

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Si moltiplicano gli attestati di stima dopo la nomina di mons. Giuliano Brugnotto alla guida pastorale della Diocesi di Vicenza. Fra le congratulazioni, quelle del presidente della Regione Veneto Luca Zaia: “La nomina è motivo di grande orgoglio per il Veneto – spiega Zaia – e conferma quella tradizione di grandi prelati, figli del loro tempo ma con radici profonde in quella tradizione di Fede semplice della nostra gente, che hanno segnato la nostra storia cristiana. L’impegno che lo ha contraddistinto fino ad oggi nella chiesa trevigiana lo farà sicuramente apprezzare anche alla guida di quella vicentina. In questo momento rivolgo anche un pensiero al vescovo di Vicenza dimissionario, monsignor Beniamino Pizziol, e lo ringrazio per il servizio pastorale prestato a beneficio della comunità con impegno e passione”.

59 anni, laureato alla Pontificia Università Gregoriana, già rettore del Seminario di Treviso e fino a ieri vicario generale nella Marca, il nuovo vescovo berico non disdegna di stare sui social, con un profilo Facebook e pure uno (con 459 follower ma per la verità contenente due soli post risalenti all’inizio del 2019) su Instagram. Ecco il testo integrale della lettera che il nuovo Vescovo di Vicenza, mons. Giuliano Brugnotto, ha rivolto alla Chiesa e ai fedeli vicentini, dopo la sua nomina da parte di Papa Francesco alla guida della Diocesi.

Carissimi,
vescovo Beniamino con tutto il presbiterio, comunità diaconale, consacrate e consacrati, sposi e famiglie, missionarie e missionari, laiche e laici, vengo a voi con le semplici parole del Signore risorto: “Pace a voi!” (Gv 20, 19).
Sono stato chiamato a seguire il Signore in una famiglia rurale ma illuminata dalla gioia della fede cristiana e ho accolto il suo invito a coinvolgermi nel ministero apostolico sacerdotale diventando prete. Incontrando confratelli di altre nazioni già dal secondo anno di ministero durante gli studi a Roma, e in seguito accompagnando i seminaristi nelle missioni “fidei donum” della diocesi di Treviso, è maturato in me il desiderio di dedicare la vita in quelle che un tempo venivano chiamate “terre di missione”.
In quelle “terre” ho ricevuto molto. Entrando in relazione con tanti preti studenti stranieri nell’insegnamento a Venezia e nella pastorale della Diocesi di Treviso ho sempre più avvertito gli orizzonti universali della Chiesa, l’entusiasmo evangelico delle giovani chiese dell’Africa, dell’America Latina e dell’Asia.

Mons. Brugnotto con Papa Francesco (foto

In missione sì, ma mai avrei immaginato di essere chiamato a servire la Chiesa di Cristo che è in Vicenza come vescovo. È con non poca trepidazione che ho accolto questa richiesta di papa Francesco. La considero come un invito a “prendere il largo”, a lasciare legami e progetti per andare a testimoniare la risurrezione di Gesù Cristo vivendo la gioia del Vangelo, là dove Lui mi invia.
Desidero fin da ora salutare tutti, nelle comunità parrocchiali e in quelle religiose. Un particolare pensiero lo rivolgo ai giovani e ai seminaristi, agli anziani specialmente quelli che si trovano nelle case di riposo, ai carcerati, agli immigrati, a tutti gli ammalati e ai missionari in terre lontane.
Ringrazio di cuore per le preghiere che vorrete riservarmi, in attesa di ricevere “forza dallo Spirito Santo” (Atti 1,7) nell’ordinazione episcopale. Anch’io pregherò per voi. Avevo già alcuni amici tra voi come suor Maria Bertilla Boscardin e il vescovo Giovanni Antonio Farina. Ma appena ho aperto il libro della storia benedetta della Chiesa di Vicenza ho scoperto che sono “circondato da una moltitudine di testimoni”: insieme con voi desidero “correre con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento” (Eb 12,2).
Viviamo un tempo segnato da nubi oscure di guerra e da crisi alimentari, ecologiche, energetiche e pandemiche, gravido di nuove ristrettezze per tante famiglie e imprese. Il nostro Maestro ci ha insegnato che le ferite dell’uomo di ogni tempo trovano guarigione con la compassione e la solidarietà: si affrontano bene solo se affrontate insieme. L’invito di papa Francesco a riformare la Chiesa camminando insieme, guidati dalla Parola di Dio e dagli insegnamenti del Concilio Vaticano II, ci apre alla speranza di essere una Chiesa dal volto materno a servizio del mondo.
È con questi sentimenti e pensieri che giungo a voi in semplicità di vita. Sono molo grato al vescovo Beniamino per avermi subito raggiunto, accolto e incoraggiato.
Mi affido ai santi patroni delle nostre due chiese: San Liberale, San Pio X, San Gaetano Thiene, San Vincenzo di Saragozza e a Maria, madre di Gesù e madre nostra, venerata con il titolo di “Madonna di Monte Berico”.
Con affetto e gratitudine,

don Giuliano Brugnotto, vescovo eletto