Il test genomico sui tumori della mammella sarà gratuito. Lo ha deciso la Regione

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Le misure di contrasto alle patologie neoplastiche delle mammelle si rafforzano sul fronte della prevenzione, introducendo i controlli gratuiti per la diagnosi precoce dell’insorgenza di casi di recidiva di tumori tipicamente femminili. Una novità che sarà valida per tutte le cittadine del Veneto che ne avessero necessità, approvata in Regione con l’ente pubblico e il servizio sanitario a farsi carico dei costi. Ogni anno in media sono poco meno di 5 mila le donne che affrontano il percorso di guarigione dopo la diagnosi di tumore al seno.

La delibera regionale approvata in Giunta regionale era stata già sollecitata in passato ad esempio dall’associazione italiana di oncologia Medica (Aiom) e reperiti dei fondi ad hoc da impiegare nella prevenzione. Il testo proposto dall’assessore vicentino alla Sanità e ai Servizi Sociali Manuela Lanzarin è riuscito a trovare pieno accoglimento. Il Veneto segue l’esempio di Lombardia, Toscana e Provincia Autonoma di Bolzano, risparmiando un costo di alcune centinaia di euro a carico della paziente.

A breve, dunque, nel tariffario regionale per le visite specialistiche ambulatoriale entrerà la nuova nomenclatura dell’esame con il costo a zero euro per l’utente, nei centri autorizzati. Si parla formalmente di “test genomici per patologia mammaria neoplastica in stadio precoce istologicamente diagnosticata” che vengono inseriti nell’elenco delle prestazioni erogabili dalle strutture sanitarie pubbliche a carico del Servizio Sanitario Regionale. Si tratta di test avanzati quanto importanti per il medico oncologo nella definizione della terapia migliore da assegnare a un paziente, agendo quindi in modo più mirato e in alcuni casi specifici evitando la chemioterapia.

“Con la delibera in Veneto si apre la strada ad una importante novità nella prevenzione e cura dei tumori – sottolinea l’Assessore alla Sanità -. Fino ad oggi non era previsto che questo esame potesse essere garantito senza oneri a carico del cittadino. I test genomici sono indicati in casi incerti quando è necessario valutare anche utilità della chemioterapia adiuvante post-operatoria, in aggiunta alla ormonoterapia, per pazienti affetti da carcinoma mammario in fase iniziale con recettori ormonali positivi e con determinati valori del fattore di crescita epidermico. Più numerose a beneficiare di questo test sono le donne ma non solo, quando sussistono i presupposti clinici, è stato stabilito che verrà assicurato con le stesse modalità indipendentemente dall’appartenenza di genere”.

I centri di senologia ospitati nelle strutture sanitarie autorizzati ad eseguire questo tipo di approfondimenti diagnostici sono in tutto 21, sparsi nelle sette province venete. “I testi genomici – prosegue Lanzarin – costituiscono un altro importante tassello delle attività riguardanti il percorso diagnostico, terapeutico ed assistenziale della mammella che la nostra Regione ha organizzato nell’ambito della Rete Oncologica Veneta con un modello organizzativo specifico integrato per la prevenzione, la diagnosi precoce e il trattamento del carcinoma.

Rimane solo da aggiungere che il test genomico potrà venire prescritto dall’èquipe medica di riferimento una sola volta (salvo insorgenza di problematiche tecniche o in caso di nuovo tumore le cui caratteristiche biologiche lo richiedano) per ciascuna paziente correttamente indicata, anche se non residente in regione. Si tratta di un esame di laboratorio eseguito sul campione di tessuto tumorale ottenuto con asportazione chirurgica.