Muore giocando a softair, la guerra simulata tra amici. Fatale un malore per un 45enne

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

E’ morto in ospedale a Treviso, dopo un disperato intervento chirurgico nel tentativo di salvarlo e a distanza di oltre 24 ore dal malore accusato domenica sul Monte Grappa, il 45enne appassionato di softair soccorso in codice rosso. Si tratta di Manuel Marcolin, nato a Padova ma vicentino per residenza: viveva a Montegalda.

Il massaggio cardiaco praticato da un componente della compagnia di amici lo aveva tenuto in vita, al pari dell’intervento di una squadra d’elisoccorso del Suem 118, ma le condizioni di salute dell’uomo erano subito state definite come critiche, avviandolo in codice rosso a un intervento d’urgenza e poi alla terapia intensiva. Il dramma è avvenuto nel territorio montano di Borso del Grappa, nei pressi di Campo Croce, non lontano da Cima Grappa.

Ieri, poi, all’indomani del grave malore accaduto nella tarda mattinata di domenica, nel polo medico trevigiano si sarebbe tentato il tutto per tutto per salvare la vita a Marcolin nel corso della notte. Purtroppo senza l’esito atteso da amici e familiari. Il 45enne vicentino domenica aveva fatto parte di una squadra di softair, il gioco della guerra simulata con armi fedeli all’originale ma che sparano proiettili ad aria compressa innocui, pallini di plastica dura, come altre mille volte, si era alzato all’alba di domenica per partecipare a una “battaglia” nella location designata per l’occasione.

Un modo lecito e sulla carta senza rischi di praticare una delle sue passioni, quella per l’arte militare, mentre un’altra era legata all’amore per i suoi cani, con i quali si faceva ritrarre spesso sui suoi profili social. Affiorano già da ieri i messaggi e i post che mostrano cordoglio e affetto nei confronti di Manuel. Non ci sono notizie certe sull’origine del malore che di fatto ha provocato la morte prematura dell’uomo, ma le circostanze suggeriscono l’ipotesi primaria di un arresto cardiaco dovuto a un infarto.

La vittima non era sposata e non aveva figli, ma lascia nel lutto la madre e una sorella, la sua famiglia. Toccherà a loro fissare data e luogo del funerale del proprio caro, una volta ottenuto il nulla osta dalla Procura di Treviso.