Attacco Usa a Baghdad: ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani

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Tensione altissima tra Stati Uniti ed Iran. Nell’attacco aereo sferrato dagli Stati Uniti all’aeroporto di Baghdad è stato ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani. Il Pentagono ha fatto sapere che l’ordine è stato dato dal presidente americano Donald Trump e l’uccisione del generale iraniano, figura molto vicina all’ayatollah Ali Khamenei, punta a essere un deterrente per futuri piani offensivi iraniani.

“Gli Stati Uniti continueranno ad assumere le azioni necessarie per proteggere la nostra gente e i nostri interessi ovunque nel mondo”, ha dichiarato il dipartimento della Difesa aggiungendo che il generale “voleva attaccare i diplomatici americani”. L’ordine del raid che ha colpito due auto uccidendo in tutto 8 persone è stato impartito dal presidente Donald Trump.

Nel raid è stato ucciso anche Abu Mahndi al-Muhandis, il numero due delle Forze di mobilitazione popolare, la coalizione di milizie paramilitari sciite pro-iraniane attive in Iraq.

La Guida Suprema Ali Khamenei ha chiesto tre giorni di lutto in Iran sottolineando che l’attacco contro il generale raddoppierà la motivazione della resistenza contro gli Stati Uniti e Israele. “Il lavoro e il cammino del generale Qassem Soleimani non si fermeranno e una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste sono insanguinate con il sangue di Soleimani e altri martiri dell’attacco della notte scorsa”, ha sentenziato Khamenei.

Duro anche Javad Zarif: “L’atto di terrorismo internazionale degli Usa con l’assassinio di Soleimani, la forza più efficace nel combattere il Daesh, Al Nusrah e Al Qaeda, è pericolosa, una folle escalation”, ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Zarif, aggiungendo: “Washington si assumerà la responsabilità di questo avventurismo disonesto”.

Intanto scoppiano le polemiche negli Stati Uniti dopo l’attacco ordinato senza il parere del Congresso. Secondo il candidato dem alla Casa Bianca, Joe Biden: Donald Trump ha gettato “dinamite in una polveriera” con l’attacco che ha ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani.

Per l’altra candidata Elizabeth Warren “bisogna evitare una costosa guerra”, anche se “Soleimani era un assassino responsabile della morte di migliaia di persone, inclusi centinaia di americani, la mossa è stata avventata”. Il raid è stato compiuto senza il confronto del Congresso.

Dopo l’attacco Israele ha elevato lo stato di allerta. Per Tel Aviv, non è da escludersi una controffensiva degli Hezbollah libanesi se giungessero alla conclusione che Israele abbia avuto un ruolo nella sua eliminazione.

E sale il prezzo del petrolio:  il Wti sale ai massimi degli ultimi quattro mesi e rivede quota 63 dollari. Il Brent avanza del 3,5%.

Intanto la Jihad palestinese ha promesso di reagire all’uccisione del generale iraniano: “E’ stato ucciso dal nemico americano-sionista mentre si trovava al fronte. Ci stringeremo tutti assieme contro questa aggressione – è stato affermato in un comunicato -. Soleimani era un leader che amava combattere sul terreno, l’America ha spalancato le porte dell’inferno”. Hamas avverte che la sua scomparsa rischia di destabilizzare la regione.