Attentato a Mosca, ucciso generale russo. Stallo nel vertice di Miami

È stato ucciso il tenente generale Fanil Sarvarov, capo del dipartimento di addestramento operativo dello stato maggiore delle Forze Armate della Federazione Russa. Lo riferisce l’agenzia stampa Tass e poi lo conferma anche la rappresentante ufficiale del Comitato investigativo della Federazione Russa, Svetlana Petrenko, spiegando che l’ordigno deflagrato era installato sotto il pianale dell’auto. “Secondo le prime indagini questa mattina un ordigno installato sotto il pianale di un’auto è stato fatto esplodere in via Yaseneva a Mosca. A causa delle ferite riportate, il capo del dipartimento di addestramento operativo dello stato maggiore delle Forze Armate della Federazione Russa, il tenente generale Fanil Sarvarov, è morto” ha affermato Petrenko.

Sul fronte diplomatico. Al termine dell’intenso weekend di colloqui in Florida, l’inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff, ha rilasciato una breve dichiarazione che sembra voler mantenere aperto lo spiraglio diplomatico: “La Russia resta pienamente impegnata a raggiungere la pace in Ucraina” ha detto Witkoff, sottolineando che Mosca apprezza molto gli sforzi e il sostegno degli Stati Uniti per risolvere il conflitto ucraino e ristabilire la sicurezza globale. Nonostante i toni concilianti, l’inviato del Tycoon non ha però fornito altri dettagli su eventuali passi avanti concreti o su intese raggiunte riguardo ai punti più critici del piano di pace.

Il fine settimana diplomatico in Florida si è quindi concluso con un segnale di forte rigidità da parte del Cremlino. Il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov ha bruscamente frenato sull’ipotesi di un incontro trilaterale tra Mosca, Washington e Kiev: «Non è finora stato discusso seriamente e non è al momento preso in considerazione», ha chiarito l’alto funzionario, definendo «prematuro» ogni allargamento del formato dei colloqui. La Russia però apre a colloqui con la Francia: “Putin è pronto al dialogo con Macron” ha dichiarato il portavoce di Mosca.

Il cuore della disputa resta il documento in 28 punti emerso dopo il vertice di Anchorage tra Putin e Trump. Il piano è visto con estremo sospetto da Kiev e dai partner europei, poiché ratificherebbe concessioni territoriali pesanti, tra cui il controllo russo sulle porzioni di Donetsk ancora contese. Il portavoce di Putin, Ushakov, ha ribadito che le integrazioni proposte da europei e ucraini non sono gradite a Mosca: «Queste disposizioni non aumentano la possibilità di raggiungere una pace duratura», ha avvertito il consigliere russo, insistendo affinché Washington rispetti gli accordi informali già raggiunti in Alaska.