Consiglio Europeo: difficoltà sull’avvio dei colloqui di adesione all’Ue dell’Ucraina

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Sull’avvio dei colloqui di adesione dell’Ucraina all’Ue si prospetta un Consiglio Europeo “difficile”. Il summit è previsto per giovedì e venerdì (14-15 dicembre). Il problema è il veto annunciato dall’Ungheria con una lettera a Charles Michel del premier Viktor Orban, che ha chiesto di non mettere il tema Ucraina in agenda, dato che la mancanza di consenso “porterà inevitabilmente al fallimento” del vertice. Un alto funzionario Ue pronostica un summit che si protrarrà nel weekend: “Parliamo di soldi, di unanimità, è una questione cruciale, riguarda la storia: ci si può aspettare che duri un po’ di più” del previsto, dice, perché “la pressione è piuttosto alta e i leader tenteranno di risolvere la questione prima di fine anno”.

Altro tema bloccato è la revisione del quadro finanziario pluriennale, il Mff 2021-27, che è legato alla decisione sull’Ucraina, dato che il principale motivo di dissenso sono gli aiuti a Kiev, per i quali servono 50 miliardi di euro. La Commissione Europea si appresta a sbloccare 10 miliardi di euro di fondi Ue, destinati all’Ungheria, principalmente per via della riforma della giustizia, attuata da Budapest, ma con una tempistica che fa pensare a un tentativo di ‘ammorbidire’ il premier magiaro, il quale ha spesso un atteggiamento pragmatico e transattivo nei vertici, al di là delle dichiarazioni pubbliche.

Altro tema divisivo è la guerra in Medio Oriente: la linea comune si basa sulla condanna totale di Hamas e sul diritto di Israele a difendersi, sulla necessità di alleviare le sofferenze della popolazione della Striscia di Gaza e sul “processo politico” necessario a superare il conflitto. Se la richiesta di un “cessate il fuoco” non raccoglie il necessario consenso, perché non poche delegazioni sono contrarie, “vedremo nella discussione” se la richiesta di “pause umanitarie” potrà evolvere verso pause più “prolungate”.