Francia, si dimette il primo ministro Sebastien Lecornu

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Sebastien Lecornu ha rassegnato le dimissioni al presidente francese Emmanuel Macron, che le ha accettate. Lo fa sapere l’Eliseo. Nominato il 9 settembre, Lecornu era stato oggetto di critiche da parte dell’opposizione e della destra dopo aver svelato ieri sera parte della composizione del suo governo. Lasciando la sede dell’esecutivo, 27 giorni dopo la sua nomina, diventa il primo ministro con il mandato più breve della Quinta Repubblica. Lecornu non aveva i numeri per approvare la Manovra finanziaria a fine mese.

L’ex primo ministro ha elencato le ragioni principali che non gli hanno più permesso di ricoprire la carica di primo ministro. In primo luogo ha citato il fatto che i partiti politici “a volte fingevano di non vedere il cambiamento, la profonda rottura rappresentata dal mancato utilizzo dell’articolo 49.3 della Costituzione” e che, a suo dire, non esisteva più “un pretesto per una censura preventiva” in parlamento. In secondo luogo, ha proseguito, “i partiti politici continuano ad adottare una posizione come se avessero tutti la maggioranza assoluta nell’Assemblea nazionale.

Le sue motivazioni: “Ci sono troppe linee rosse e non abbastanza linee verdi, troppi interessi e rivendicazioni in ballo, anche in vista del 2027. Sono un militante, ma considero che bisogna sempre preferire il Paese al proprio partito, gli interessi del popolo francese ai propri militanti”, ha così riferito Sebastien Lecornu deplorando gli “appetiti di una parte” dei partiti legati alle imminenti elezioni presidenziali del 2027 che hanno portato alle sue dimissioni.

Lecornu fa un chiaro riferimento al leader Republicains Bruno Retailleau, ma non solo: “È stata una scelta dei vari partiti politici di opposizione quella di non portare il nucleo comune al governo, ma di consentire il dibattito e poi arrivare a dei compromessi, sapendo che compromessi non significa compromissione. Ma affinché ciò accada, ovviamente, dobbiamo cambiare mentalità e non voler attuare l’intero proprio progetto e programma. Infine, la composizione del governo all’interno del nucleo comune non è stata fluida e ha dato origine al risveglio di alcuni appetiti di parte, a volte non estranei alle imminenti elezioni presidenziali”.