G7 Biarritz: gli incendi in Amazzonia al centro del vertice in Francia

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Gli incendi in Amazzonia stravolgono l’agenda del G7 che prende il via oggi a Biarritz, in Francia dove si sono registrati degli scontri e almeno 4 agenti feriti e 17 persone arrestate.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, nel discorso di apertura ha chiesto una “mobilitazione di tutte le potenze” contro gli incendi in Amazzonia e ha sottolineato come il suo obiettivo sia “convincere tutti i partner che le tensioni sono negative per tutti”. Inoltre ha esortato tutti a lavorare in uno spirito di “reale cooperazione” per un’economia globale.

Ai manifestanti anti-G7 nei Paesi Baschi ha invece chiesto “calma e concordia”. Il numero 1 dell’Eliseo, ha anche sottolineato l’importanza della lotta all’inquinamento, legata non solo agli idrocarburi, ma anche al settore tessile “il secondo settore più inquinante del mondo”. “Sarà un vertice ecoresponsabile ha aggiunto Macron.

E subito è arrivato l’endorsement della cancelliera tedesca, Angela Merkel: in un video messaggio in mattinata ha sottolineato la necessità di fermare i roghi che stanno distruggendo la foresta. “Serve un messaggio chiaro, dobbiamo fare tutto il possibile”. “Siamo particolarmente scioccati dagli orribili incendi in Amazzonia.

L’obiettivo del vertice è capire l’aiuto che possiamo dare ed è importante che il G7 lanci un messaggio chiaro: dobbiamo fare il possibile affinché la foresta pluviale smetta di bruciare”. Il presidente francese Macron ha ragione quando dice che “la nostra casa è in fiamme”.

Intanto il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, ha firmato un decreto che autorizza l’uso delle forze armate per combattere gli incendi nella foresta amazzonica.

Il decreto si applica sulle aree di frontiera, le terre indigene, le unità federali di conservazione ambientale e altre zone dell’Amazzonia legale, che copre gli stati di Acre, Amapá, Amazonas, Pará, Rondônia, Roraima e parte degli stati del Mato Grosso, Tocantins e Maranhao.

Ma al G7 non si parlerà solo di ambiente e dell’emergenza in Amazzonia, ma anche di lotta contro le diseguaglianze. A preoccupare ci sono la Brexit, che ormai incombe, lo scontro con l’Iran sul nucleare e il nuovo capitolo della guerra infinita dei dazi tra Usa e Cina. Dalle ultime news, Pechino ha annunciato ulteriori tariffe su 75 miliardi di beni americani e Donald Trump ha rilanciato: dal primo ottobre, le attuali tariffe all’import al 25% saliranno al 30%, mentre le tariffe su beni cinesi importati in Usa per 300 miliardi di dollari previste dal primo settembre saliranno dal 10% al 15%.

L’inquilino della casa Bianca, ha inoltre chiesto alle imprese Usa di “riportare a casa le produzioni” e le borse sono scivolate in rosso. Situazione aggravata dalla sua malcelata avversione verso il G7: “Una perdita di tempo andare li’”, avrebbe detto secondo la Cnn. –

Boris Johnson è invece la ‘new entry’ di questo vertice, primo forum internazionale nella sua nuova veste di premier britannico. Il 31 ottobre, è ormai alle porte ed è la data prevista per l’uscita di Londra dall’Ue,con l’ombra costante di un ‘no-deal’. Sul nodo del backstop la linea dell’Ue non cambia, ma Bruxelles e i leader europei sono pronti ad ascoltare le proposte concrete di Londra.