Biden, primo giorno alla Casa Bianca: quattro firme su salute, clima, immigrazione

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“Se vi sento trattare un collega in modo non rispettoso o parlare con tono di superiorità a qualcuno, vi licenzio subito”. Così il neopresidente degli Stati Uniti ha detto al suo staff poco dopo essere entrato alla Casa Bianca. Joe Biden ha giurato come quarantaseiesimo presidente degli Stati Uniti e da subito, dai primissimi minuti dopo il suo insediamento, ha cominciato a segnare la differenza con il suo predecessore Donald Trump. Anche con lo staff. Il nuovo Capo della Casa Bianca ha chiesto che regnino collegialità e rispetto, che le persone si trattino le une con le altre con educazione. Qualcosa che – sono le sue parole – «è mancata molto negli ultimi quattro anni».

Davanti al presidente della Corte suprema John Roberts, su una bibbia di famiglia vecchia di 127 anni tenuta dalla moglie Jill, Joe Biden ha giurato, a 78 anni, pronunciando la formula di rito: “Giuro solennemente di adempiere con fedeltà all’ufficio di presidente degli Stati Uniti e di preservare, proteggere e difendere la Costituzione al meglio delle mie capacità. Che Dio mi aiuti”. Insieme a lui ha giurato Kamala Harris, prima donna vicepresidente.

Biden ha parlato di vittoria della democrazia e ha chiesto di unire il Paese, proclamando il 20 gennaio “giornata nazionale di unità” e invitando gli americani “a unirsi e a scrivere il prossimo capitolo della storia della nostra democrazia, una storia di decoro e dignità, di amore e di riconciliazione, di grandezza e di virtù”. Il neopresidente ha parlato delle enormi sfide che lo attendono, dalla distribuzione e la somministrazione del vaccino contro il Covid al salvataggio l’economia. Ma anche del razzismo sistemico che ancora esiste negli Stati Uniti. “Abbiamo l’occasione per cambiare le cose”, ha detto fiducioso.

Entrato alla Casa Bianca ed espletate le formule di rito, in pochi minuti è già al lavoro. Biden ha firmato subito – come circolato nei giorni precedenti l’insediamento – diciassette ordini esecutivi: dall’obbligo della mascherina e del distanziamento contro il Covid, al rientro negli accordi di Parigi sul clima, dalla revoca del Muslim Ban (il divieto d’ingresso negli Stati Uniti di persone provenienti da alcuni paesi musulmani) allo stop all’oleodotto Keystone col Canada, fino allo stop del famoso muro col Messico. “Non c’è momento migliore di oggi per iniziare”: ha detto Biden entrato per la prima volta nello Studio Ovale.

I rapporti con la stampa. “Quando ho accettato questo incarico dal presidente Joe Biden, abbiamo concordato che la priorità è riportare verità e trasparenza nel briefing con la stampa“. Queste le parole della nuova portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, nel suo primo incontro con i reporter, durante il quale ha illustrato gli ordini esecutivi del neopresidente degli Stati Uniti.

Emergenza Covid. Il primo ordine esecutivo firmato da Biden stato quello che impone l’obbligo di mascherina e distanziamento sociale negli edifici e nei territori federali come misura contro il contagio da Coronavirus. Inoltre, il neopresidente ha firmato il rientro degli Stati Uniti nell’Organizzazione mondiale della sanità. L’immunologo Anthony Fauci oggi stesso parteciperà come delegato Usa alla riunione dell’Oms. Lo ha comunicato alla stampa la portavoce di Biden, Jen Psaki.

Immigrazione. Biden ha firmato la revoca del Muslim ban, vale a dire del divieto di ingresso negli Stati Uniti ai cittadini provenienti da alcuni Paesi musulmani. Altro ordine esecutivo centrale è la fine della dichiarazione di emergenza per dirottare fondi per il muro col Messico.

Ambiente e cambiamento climatico. Biden ha firmato il provvedimento per il rientro degli Stati Uniti nell’accordo sul clima di Parigi e lo stop all’oleodotto Keystone tra Canada e Usa. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha accolto “con grande favore” la decisione di “rientrare nell’accordo di Parigi sul clima e unirsi alla crescente coalizione di governi, città, stati, imprese e persone che intraprendono azioni ambiziose per affrontare la crisi climatica”.