Tutela dei Minori, il comuni del distretto Ovest rinnovano il patto con Ulss 8 Berica

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L’accordo tra i comuni del distretto Ovest e l’azienda sanitaria Ulss 8 Berica si rinnova grazie a una convenzione, firmata nei giorni scorsi e valida fino al termine dell’anno 2025, con alcune importanti e migliorative novità. La più importante è l’istituzione di un fondo unico comune, condiviso tra gli enti locali che hanno aderito, dove far confluire le risorse superando la divisione tra realtà comunali. Il servizio di protezione e tutela del Minore noto anche con l’acronimo Sptm trova così una nuova chiave di gestione dei contributi regionali erogati secondo un approccio mutualistico tra gli enti locali che compongono appunto il bacino territoriale del distretto.

A spiegare i termini del patto tra comuni dell’Ovest Vicentino e della convenzione firmata nei giorni scorsi e immediatamente valida, una nota esplicativa corroborata da dichiarazioni di alcuni dei sindaci dell’area. “Con il rinnovo in pratica finiscono in una sorta di “cassa comune” i contributi per le spese sostenute per l’inserimento di minori in comunità di accoglienza a carattere residenziale che la Regione Veneto eroga soltanto a favore dei Comuni al di sotto dei 20 mila abitanti. Queste somme, d’ora in poi, potranno essere utilizzate in ambito di distretto per la gestione delle attività connesse alla convenzione”.

“È una questione di buon senso – spiega il sindaco di San Pietro Mussolino, Gabriele Tasso, che assieme ad altri primi cittadini del Distretto ha fatto parte del team che ha collaborato con l’Ulss per il rinnovo la convenzione -, perché se tutti i comuni devono contribuire alle spese è giusto che tutti i comuni possano beneficiare dei rimborsi, con l’obiettivo condiviso di dare risposte alle emergenze legate alla tutela dei minori che risiedono nel nostro territorio”. Un’altra novità da evidenziare consiste nell’obbligo, da parte del Servizio di Protezione e Tutela del Minore dell’Ulss 8, di inviare annualmente una relazione sull’attività svolta, in ottemperanza all’obbligo di vigilanza che sta in capo ai sindaci. “Il rinnovo di questa convenzione – afferma il presidente della Conferenza dei Sindaci del Distretto Ovest e sindaco di Montebello, Dino Magnabosco – è un importante atto a favore della tutela e della presa in carico di minori in condizione di grave disagio e disadattamento che può sfociare o è già sfociata in un danno alla loro salute psico-fisica”.

“Questo rinnovo – sottolinea il dott. Giampaolo Stopazzolo, direttore dei Servizi Socio-Sanitari dell’Ulss 8 Berica – è il risultato dell’ottimo lavoro svolto insieme ai comuni, che lungo tutto il percorso di definizione del documento hanno dimostrato una grande unità d’intenti”. La convenzione definisce inoltre le diverse competenze. All’Ulss 8 spettano i compiti, i cui costi vengono sostenuti dal fondo sanitario: protezione di ogni soggetto minorenne n stato di abbandono e tutela della sua crescita con indagine psicodiagnostica sulla famiglia; interventi di prevenzione, assistenza e recupero psicoterapeutico dei minori vittime di abusi (compreso il trattamento medico e psicologico del minore e della sua famiglia e collegamento con i servizi sociali e le comunità educative o familiari); prestazioni socio-riabilitative a sostegno dei minori affetti da disturbi comportamentali e/o patologie di interesse neuropsichiatrico in regime residenziale e semiresidenziale.

Ai comuni spetta invece sostenere i costi di altriinterventi, secondo le deleghe pattuite con l’azienda sanitaria territoriale: indagine sociale sulla famiglia del minore, prestazioni di supporto sociale ed economico alle famiglie, di supporto educativo territoriale ai minori; interventi sociali per minori soggetti a provvedimenti penali, civili, amministrativi compresi gli interventi di assistenza ed accoglienza in comunità; accoglienza in comunità o affido familiare dei minori. “Contestualmente – si legge nella parte finale della nota – i comuni hanno rinnovato anche la convenzione con l’Ulss 8 per la gestione del Centro per l’Affido e la Solidarietà Familiare (Casf), anch’esso finanziato dai trasferimenti comunali e da eventuali contributi concessi dalla Regione Veneto o da altri Enti Pubblici. Il Centro ha il compito di promuovere e gestire l’affido familiare in collaborazione con gli operatori del Sptm che hanno in carico la situazione del minore.