Il Senato Usa approva la riforma fiscale e Trump sul Russiagate: ” Non esiste collusione”

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Buone notizie per Donald Trump dopo che il Senato degli Stati Uniti ha approvato la riforma fiscale voluta proprio dal tycoon.

“Il maggiore taglio delle tasse della storia è stato approvato in Senato” ha subito twittato l’inquilino della Casa Bianca. “Ora i repubblicani lavoreranno per il via libera definitivo. Grazie ai repubblicani di Camera e Senato per il loro lavoro e il loro impegno”.

La proposta è passata con 51 voti a favore e 49 contrari. La prossima settimana inizieranno i colloqui tra il Senato e la Camera, che ha già approvato una “propria” legge fiscale. Entrambe, nota il Wall Street Journal, si sovrappongono in molti aspetti e i parlamentari della maggioranza ostentano ottimismo sul risultato finale.

Trump vorrebbe concludere l’iter prima della fine dell’anno, permettendo a lui e ai suoi repubblicani di raggiungere il loro primo importante risultato legislativo nel 2017. La riforma prevede un taglio delle tasse di circa 1.400 milardi di dollari.

Nessun democratico ha invece votato per il disegno di legge, ma non hanno avuto i voti per bloccarlo perché i repubblicani detengono una maggioranza del Senato . I democratici sostengono che si tratta di una riforma che di fatto rappresenta un inaccettabile regalo alle grandi aziende e ai contribuenti più ricchi.

Il successo di oggi permette a Trump di tirare il fiato e spostare l’attenzione dalle recenti dichiarazioni dell’ex consigliere per la sicurezza nazionale di Donald Trump, Michael Flynn, che si è dichiarato colpevole di aver mentito all’Fbi, dopo essere stato formalmente accusato di aver reso dichiarazioni false sui suoi contatti con la Russia. Presentatosi in tribunale per un’udienza di patteggiamento, Flynn ha ammesso di non aver detto la verità sul suo incontro con l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Sergey Kislyak. Secondo Abc News l’ex consigliere ha promesso di collaborare e sarebbe pronto a testimoniare contro il presidente.

Inoltre il procuratore Robert Mueller ha detto che a chiedere a Flynn di incontrare i russi è stato un “funzionario importante” della squadra di Trump. Diversi mezzi di informazione, hanno fatto il nome di Jared Kushner, il genero e consigliere del capo dell’amministrazione Usa. E alcuni anche quello dell’ex consigliere K.T. McFarland.

A poche ore di distanza è arrivata anche la replica di Trump che  nega ogni collusione dopo la dichiarazione di colpevolezza di Flynn, in merito al Russiagate. E a chi gli chiedeva se fosse preoccupato per quello che Flynn potrebbe dire al procuratore speciale Robert Mueller, ha risposto con un secco “no”.