Trump, impeachment al via al Senato americano. 24 ore per accusa e difesa

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Gli avvocati del presidente Donald Trump in una lettera di 110 pagine depositata in vista dell’avvio oggi del processo al Senato Usa sulla messa in stati di accusa del presidente degli Stati Uniti, scrivono che gli  articoli dell’impeachment rappresentano un affronto alla Costituzione e alle istituzioni perché non sono altro che un’azione politica spudorata dei democratici. Gli avvocati del presidente accusano infatti i dem di aver “fabbricato” le accuse, ovvero abuso di potere e ostruzione delle indagini del Congresso, per ribaltare il risultato elettorale del 2016 ed interferire nelle presidenziali del 2020.  I legali di Trump sostengono che queste accuse non riguardano “gravi crimini e misfatti”, come previsto per l’impeachment.

Gli articoli di impeachment riguardano le pressioni di Trump su Kiev perché aprisse un’inchiesta sullo sfidante democratico Joe Biden e sul figlio Hunter, usando come leva anche gli aiuti militari Usa all’Ucraina che sono stati temporaneamente bloccati. Per i legali di Trump si tratta di semplice “divergenze sulle politiche”. Quanto all’intralcio delle indagini del Congresso, i legali del comandante in capo citano il ricorso al privilegio esecutivo come fondamento dell’ordine a non collaborare ai membri dell’amministrazione.

La lettera è la prima dura risposta legale di Trump all’impeachment e che anticipa le argomentazioni della difesa durante il processo che prenderà il via domani. E’ stata depositato due giorni dopo quella dei 7 deputati-procuratori democratici che rappresentano l’accusa in Senato. Per i dem, le azioni del presidente “pongono una minaccia per la nazione” ed è “imperativo che il Senato lo condanni e lo rimuova dall’incarico ora, bandendolo in modo permanente dalla possibilità di avere un incarico federale”. Gli avvocati di Trump non negano che siano state fatte pressioni su Kiev e che siano stati bloccati gli aiuti militari ma rivendicano la legittimità di queste azioni. Con i repubblicani in maggioranza in Senato, l‘assoluzione del tycoon viene data praticamente per scontata.