Israele respinge la richiesta dell’Onu e attacca Gaza. Annullata a Cesarea una manifestazione contro Netanyahu

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Il conflitto tra Israele e Hamas continua ad infiammare il Medio Oriente. Le forze israeliane hanno accelerato l’operazione su Gaza e nella serata di ieri hanno lanciato un’incursione nella Striscia, prima con pesanti bombardamenti, poi con incursioni di terra. Non si tratta però ancora della grande invasione annunciata da giorni, come precisato dalle Forze di Difesa israeliane.

L’operazione è partita dopo che Gaza era stata isolata con il blocco dei cellulari e di Internet, oltre che delle forniture elettriche. “Tagliare le comunicazioni dalla Striscia di Gaza è un tentativo di coprire i crimini dell’occupazione senza alcuna supervisione o responsabilità”, ha dichiarato un alto funzionario di Hamas, Osama Hamdan. Anche l’Onu, le sue agenzie e le organizzazioni umanitarie internazionali hanno riferito dei contatti interrotti con tutto il loro personale nella Striscia di Gaza a causa del blackout delle reti di comunicazioni nell’enclave palestinese.

Circa 150 gli obiettivi sotterranei, tunnel compresi, colpiti dall’aviazione. Ucciso anche il capo della formazione aerea dell’organizzazione terroristica Hamas, Ezzam Abu Raffa. Secondo l’Aeronautica Militare israeliana, era il responsabile della gestione degli apparati Uav, dei droni, del rilevamento aereo, dei parapendii e della difesa aerea dell’organizzazione Hamas”. Per Gaza quella appena passata è stata la notte peggiore dall’inizio della guerra. Gli Usa si dicono estremamente preoccupati per un’escalation del conflitto.

La risoluzione dell’Onu per la tregua. All’Assemblea Generale dell’Onu è passata la bozza della risoluzione presentata dalla Giordania, a nome dei Paesi arabi, per una tregua umanitaria. L’Italia si è però astenuta perché nel testo mancava la condanna di Hamas. Il voto dell’Onu, non vincolante, ha scatenato le ire di Israele: “Oggi è un giorno che passerà alla storia nell’infamia”, ha detto l’ambasciatore di Tel Aviv all’Onu, Gilad Erdan.

Le proteste. In Cisgiordania, facendo seguito all’appello di Hamas, molte persone hanno protestato nelle piazze delle principali città del Paese contro l’esercito israeliano, che ha ampliato le operazioni di terra a Gaza. Nelle immagini diffuse da Haaretz si vedono manifestanti a Nablus, Ramallah, Jenin, Betlemme e Hebron, ma anche in diversi villaggi.

A Cesarea in Israele, la polizia ha invece vietato una manifestazione contro il primo ministro Benjamin Netanyahu. L’iniziativa di protesta, secondo Haaretz, era prevista vicino alla casa del premier israeliano sabato sera, ma la polizia ha avvertito gli organizzatori che le manifestazioni su questioni politiche, diplomatiche o di sicurezza sono vietate in tempo di guerra. “Non permetteremo disordini pubblici o l’uso di amplificatori” si legge in una nota diramata dalle forze dell’ordine che aggiungono: “Gli agenti disperderanno qualsiasi protesta o manifestazione a Cesarea”.

Manifestazione per la pace a Roma. Al calare del sole ad illuminare dell’Esquilino sono rimaste lanterne e candele. Ad andare in scena è stata la manifestazione per la pace in Medio Oriente. A campeggiare in piazza le bandiere della pace, ma anche due striscioni: il primo con la scritta “Pace”, “Proteggere tutta la popolazione civile” sul secondo. Alcuni cartelli neri con le scritte rosa recitavano invece “Stop all’assedio totale su Gaza” e “Stop ai bombardamenti israeliani”. Alla manifestazione hanno preso parte anche il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, e il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.