Motori termici, dietrofront Ue: salta lo stop dal 2035, sì a ibride e biofuel

L’Unione Europea fa dietrofront su uno dei pilastri del suo “patto verde”, adottato tre anni fa durante il primo mandato di Ursula von der Leyen nell’ottica del grande obiettivo della neutralità carbonica entro il 2050.
Dopo trattative molto calde, martedì la Commissione – riunita a Strasburgo in occasione della plenaria del Parlamento europeo – ha deciso di rinunciare al divieto di vendere in Europa auto con motori a combustione interna (a benzina o diesel) a partire dal 2035.
I costruttori dunque non dovranno più azzerare le emissioni ma ridurle del 90%, lasciando così spazio sul mercato anche a modelli non completamente elettrici o alimentati a idrogeno, come gli ibridi plug-in e i veicoli con range extender. La modifica è contenuta nella revisione degli standard sulle emissioni di CO2 adottata dalla Commissione europea. Il restante 10% delle emissioni dovrà essere “compensato” dalle case automobilistiche con l’impiego di acciaio a basse emissioni o mediante l’utilizzo di carburanti sostenibili, come e-fuel e biofuel avanzati.
Con questo pacchetto, la Commissione affronta sia l’offerta sia la domanda nella transizione del settore automobilistico: sul lato dell’offerta, propone una revisione degli standard esistenti di emissioni di CO2 per auto e furgoni e un emendamento mirato a quelli per i veicoli pesanti (Hdv). Sul lato della domanda, propone un’iniziativa per decarbonizzare le flotte aziendali con obiettivi nazionali vincolanti per i veicoli a zero e basse emissioni.
Sull’obiettivo 2030 relativo ad auto e furgoni, viene introdotta un’ulteriore flessibilità attraverso il meccanismo di Banking & Borrowing per il periodo 2030-2032: un sistema che permette ai costruttori di “accumulare” o “anticipare” crediti di emissione, riducendo la rigidità delle regole pur mantenendo la pressione verso la decarbonizzazione. In pratica, il sistema offre ai produttori più margine di manovra per pianificare investimenti e lanciare nuovi modelli elettrici senza rischiare sanzioni immediate. Verrà creato inoltre un programma Battery booster, mirato ad accelerare lo sviluppo di una catena del valore delle batterie interamente prodotta nell’Ue.