Onu: ok all’ingresso della Palestina nelle Nazioni Unite. Italia astenuta

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

L’Assemblea generale dell’Onu ha approvato una risoluzione che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, e raccomanda al Consiglio di Sicurezza di “riconsiderare favorevolmente la questione”. Il via libera del consiglio, dove gli Usa il mese scorso hanno posto il veto, è condizione necessaria per un’eventuale approvazione piena. Il testo ha ottenuto 143 voti a favore, 9 contrari e 25 astensioni.

La risoluzione proposta dal rappresentante degli Emirati Arabi ha ottenuto una larghissima maggioranza. L’Italia si è astenuta, insieme ad Albania, Bulgaria, Austria, Canada, Croazia, Fiji, Finlandia, Georgia, Germania, Gran Bretagna, Lettonia, Lituania, Isole Marshall, Olanda, Macedonia del Nord, Moldavia, Paraguay, Romania, Vanuatu, Malawi, Principato di Monaco, Ucraina, Svezia e Svizzera. I nove Paesi che hanno votato contro sono invece Usa, Israele, Palau, Nauru, Micronesia, Papua Nuova Guinea, Ungheria, Argentina e Repubblica Ceca.

Prima del voto, l’ambasciatore israeliano all’Onu Gilad Erdan si era già scagliato contro la futura decisione e aveva dichiarato: “Avete aperto le Nazioni Unite ai nazisti moderni. Questo giorno sarà ricordato per l’infamia, uno Stato terrorista palestinese che sarebbe guidato dall’Hitler dei nostri tempi. State facendo a pezzi la Carta Onu con le vostre mani”.

La decisione delle Nazioni Unite è stata commentata anche dal ministro degli Esteri, Israel Katz, che ha bollato la decisione come “assurda” e ha aggiunto che il messaggio che l’Onu “manda alla nostra regione in sofferenza è che la violenza paga. La decisione di aggiornare lo status dei palestinesi all’Onu è un premio ai terroristi di Hamas. Israele è riconoscente a tutti quei Paesi che non hanno votato a favore o cooperato con questa mossa contorta, scegliendo di stare dalla parte giusta della storia e della moralità”.

Hamas, invece, plaude al voto dell’Onu sulla Palestina. “Consideriamo questa risoluzione – ha scritto la fazione islamica su Telegram – un riconoscimento della necessità che il nostro popolo palestinese ottenga i propri diritti legittimi e un’affermazione della cooperazione internazionale, a fronte della volontà Usa di sostenere la guerra di annientamento condotta contro di lui. Chiediamo ai Paesi liberi del mondo di intensificare i loro sforzi e di fornire tutti i mezzi di assistenza e sostegno al nostro popolo palestinese”.

La Palestina all’Onu: “Vogliamo pace e libertà, la nostra bandiera vola alta in Palestina, nel mondo e persino fuori dal campus della Columbia University a New York”, aveva detto l’ambasciatore palestinese all’Onu Ryad Mansour prima del voto in Assemblea Generale. “È diventata un simbolo di chi crede nella libertà. Potete decidere di stare con la pace, con il diritto di una nazione di vivere in libertà, oppure potete decidere di stare ai margini della storia. Colonizzazione e occupazione non sono il nostro destino, ci sono stati imposti”, ha aggiunto, sottolineando che “votare per l’esistenza della Palestina non è contro nessuno stato, ma è un investimento nella pace. Votare sì alla risoluzione che riconosce la nostra esistenza è la cosa giusta da fare”.

Il voto dell’Assemblea generale dell’Onu dimostra che “la Palestina merita di essere membro a pieno titolo” delle Nazioni Unite. Lo sostiene il ministero degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese, dopo il voto al Palazzo di Vetro rallegrandosi per “la schiacciante maggioranza” riunita e del “consenso internazionale in seno alla più importante organizzazione internazionale”.