Parlamento Iraq: via i soldati Usa. In Iran folla oceanica per i funerali di Soleimani

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Si inasprisce lo scontro tra Stati Uniti e Iran dopo l’uccisione del generale Qassem Soleimani e l’attacco sferrato a una base Usa a Baghdad.

Theran risponde alla sfida di Donald Trump esprimendo dubbi sul fatto che gli Usa abbiano il “coraggio” di colpire 52 siti nel Paese. “Dicono queste cose – spiega il comandante dell’esercito, Abdolrahim Moussav – per distogliere l’attenzione da un atto odioso e ingiustificabile”, ossia l’uccisione di Soleimani.

Il ministro iraniano della Difesa Amir Hatami, citato dall’Irna, ha chiesto a tutti i paesi del mondo “di prendere posizione appropriata contro le mosse terroristiche degli Usa, se vogliono evitare che si ripetano atti odiosi e senza precedenti come l’uccisione del generale”.

Intanto il Parlamento iracheno ha approvato una risoluzione nella quale si chiede l’uscita dal Paese di tutte le truppe straniere presenti. L’approvazione della mozione era stata caldeggiata dal premier Adil Abdul Mahdi. “Dopo l’uccisione di Soleimani”, ha detto Mahdi, “è nell’interesse di Iraq e Stati Uniti mettere fine alla presenza di truppe straniere sul suolo iracheno.”

E una marea umana ha invaso le strade di Ahvaz per il primo corteo funebre in memoria del generale Qassem Soleimani nel primo di tre giorni di lutto proclamati in Iran. Al corteo la gente sventolava bandiere rosse, (il colore del “sangue dei martiri”), verdi (il colore dell’Islam) e bandiere bianche decorate con slogan religiosi, oltre a ritratti del generale, gridando “Morte all’America”.

Un camion ornato di fiori e coperto da un telo con disegnata la cupola della Roccia di Gerusalemme trasportava le bare di Soleimani e Abu Mehdi al-Mouhandis, capo militare iracheno filo-iraniano ucciso nella stessa azione, facendosi strada molto lentamente attraverso la folla venuta a piangere nel centro di Ahvaz, anche dalle città vicine, il comandante militare più amato dal popolo. Molti i ritratti, alzati dalla folla, del generale che comandava la forza Quds, l’unità delle Guardie rivoluzionarie per le operazioni all’estero. L’agenzia Isna parla di una quantità di partecipanti “innumerevole”.