Stop all’accordo sui migranti tra Italia e Albania. Palazzo Chigi: nessuna preoccupazione

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L’intesa tra Italia e Albania sui migranti subisce un primo stop. Lo ferma la Corte costituzionale di Tirana, che ha accolto due ricorsi presentati dall’opposizione del Partito democratico di Sali Berisha e ha sospeso le procedure di ratifica in Parlamento dell’accordo.

Secondo l’iter burocratico, l’accordo firmato da due premier Rama e Meloni il 6 novembre scorso avrebbe dovuto essere ratificato domani dal Parlamento di Tirana. La Presidenza del Consiglio non commenta la decisione della Corte costituzionale albanese. Ad ogni modo da Palazzo Chigi fanno sapere che non c’è preoccupazione per lo stop.

Le reazioni non si sono fatte attendere, in Italia ed in Europa. Secondo le opposizioni “Questo governo vince qualunque premio in giro per l’Europa e a livello internazionale. Ma in incompetenza e inadeguatezza”, ha detto il segretario Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. Gli ha fatto eco Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera: “Lo spot di Giorgia Meloni rischia di non andare in onda”. Secondo il segretario di +Europa Riccardo Magi “Spero che questo segni l’inizio della fine di questo obbrobrio giuridico e umanitario”.

L’Europa si fa sentire con Ursula Von Der Leyen. In una lettera inviata ai 27 Stati Membri, la Presidente della Commisione Europea indica all’intesa tra Italia e Albania come a un modello da seguire. Scrive la Von Der Leyen: ” negli anni abbiamo assistito a importanti iniziative promosse dagli Stati membri, come l’accordo operativo tra Italia e Albania. E’ un esempio di pensiero fuori dagli schemi, basato su un’equa condivisione delle responsabilità con i Paesi terzi, in linea con gli obblighi previsti dal diritto internazionale e dell’Ue”. Poi aggiunge: “dovremmo lavorare insieme per mantenere lo slancio creato dalla Conferenza internazionale sullo sviluppo e la migrazione di luglio e portare avanti questo lavoro attraverso il processo di Roma, esplorando diverse forme di cooperazione con i Paesi partner sulla base del reciproco interesse”.