Turchia, mossa a sorpresa di Erdogan: cacciati 10 ambasciatori

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In Turchia clamorosa decisione del presidente Erdogan: dieci ambasciatori occidentali sono stati dichiarati “persone non grate”. In pratica, si tratta di diplomatici che avevano firmato un appello per la liberazione di Osman Kavala, detenuto da oltre 4 anni perchè oppositore del leader turco. L’annuncio è stato dato dallo stesso Erdogan. Tra gli ambasciatori colpiti dal provvedimento ci sono anche i rappresentanti di Stati Uniti, Germania e Francia.

L’annuncio di Erdogan. In riferimento ai capi missione di Canada, Francia, Finlandia, Danimarca, Germania, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia e Usa, il presidente della Turchia ha annunciato: “Ho detto al nostro ministro degli Esteri che non possiamo concederci il lusso di ospitarli nel nostro Paese”. Questi diplomatici con un comunicato diffuso il 18 ottobre, cioè nel quarto anniversario dell’arresto di Kavala, avevano invitato Ankara a scarcerare il filantropo in linea con una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo del 2019.

Erdogan ha lanciato il suo nuovo affondo contro i Paesi occidentali a pochi giorni dal G20 di Roma. Nella Capitale il capo di Stato turco spera di poter avere un colloquio personale con il presidente americano Joe Biden con cui le relazioni non sono partite bene, come ammesso dallo stesso Erdogan a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu a New York il mese scorso.

Ankara e Washington sono ai ferri corti ormai da molti anni. La Turchia infatti è stata esclusa dal programma di cooperazione militare sui caccia F-35 per aver acquistato il sistema di difesa missilistico S-400 dalla Russia e gli Usa non hanno mai accolto la richiesta di estradizione per Fethullah Gulen, l’imam turco che risiede in Pennsylvania ed è ritenuto da Ankara la mente del tentato golpe del 2016.