Ucraina, nessun corridoio umanitario a Mariupol. Putin: “Resisteremo alle sanzioni”

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Nessun corridoio umanitario è stato aperto all’acciaieria Azvostal di Mariupol. Lo ha detto la vicepremier di Kiev, Iryna Vereschuk, su Telegram, smentendo l’annuncio fatto dalla Russia qualche ora prima, in cui il Cremlino ‘prometteva’ l’evacuazione dei civili. Secondo la Vereschuk “la parte russa ha annunciato ancora una volta l’esistenza di un corridoio per il ritiro dei civili da Azovstal, ma si potrebbe credere a un simile annuncio solo se i russi non avessero interrotto i corridoi umanitari molte volte prima d’ora”.

Torna a fare la voce grossa anche Vladimir Putin. Il presidente russo ha ordinato misure immediate contro la diffusione di fake news, in risposta agli appelli su Internet per proteste non autorizzate. Non solo. Putin gonfia il petto anche davanti alle sanzioni dell’Occidente, il nuovo pacchetto, il sesto, dovrebbe andare in approvazione questa settimana, e dichiara: “L’economia russa è in grado di reggere alle sanzioni occidentali, e ha certamente tutte le capacità per operare stabilmente e senza fallimenti anche in nuove realtà”.

Gli Stati Uniti sperano nell’indebolimento della Russia. In una visita lampo a Kiev, il capo del Pentagono Lloyd Austin ha dichiarato: “Noi vogliamo vedere la Russia indebolita a un livello tale che non possa più fare cose come l’invasione dell’Ucraina”. Con lui anche Antony Blinken, il segretario di Stato americano.

Le conseguenze della guerra in Ucraina si sentiranno anche nella regione indopacifica. Ne è convinta la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen che, in visita in India, ha dichiarato: “In Europa vediamo la guerra di Putin come una minaccia al sistema di sicurezza dell’Unione Europea, ecco perché faremo il possibile perché Putin vada verso una sconfitta strategica. E’ importante, in Asia come in Europa, che le frontiere siano rispettate. Ci troviamo davanti a un momento chiave: la risposta che diamo oggi alla Russia definirà il sistema internazionale e la cooperazione globale”.