25 aprile fra le polemiche. Mattarella: “Resistenza è chi si oppone a invasione straniera”

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Oggi è il 77esimo anniversario della Liberazione. Il Presidente della Repubblica Mattarella si è recato come ogni anno alle 9 del mattino all’Altare della Patria per la deposizione di una corona d’alloro al Milite Ignoto. Il capo dello Stato era accompagnato dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini ed erano presenti anche la presidente del Senato Elisabetta Casellati, il presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato, il vice presidente della Camera Ettore Rosato, e le altre cariche dello Stato.

Assente il presidente del Consiglio Mario Draghi, ancora positivo al Covid-19, che ha comunque mandato un messaggio: “Il 25 Aprile è il giorno della gratitudine verso chi ha lottato per la pace e per la libertà dell’Italia dalla dittatura del nazifascismo. La generosità, il coraggio, il patriottismo dei partigiani e di tutta la Resistenza sono valori vivi, forti, attuali. Oggi celebriamo la memoria della lotta e degli ideali della Resistenza su cui la nostra pace è stata costruita. A tutti gli italiani – ha concluso il premier – buona festa della Liberazione”.

Dopo la deposizione di una corona d’alloro all’Altare della Patria, Mattarella si è recato ad Acerra città che fu profondamente segnata dai combattimenti e dalle rappresaglie delle truppe naziste. “La decisione della popolazione di Napoli, della Campania e di tante altre città del Sud, di insorgere contro l’ex alleato, trasformatosi in barbaro occupante, fu una reazione coraggiosa e umana, contro la negazione stessa dei principi dell’umanità. E oggi – sottolinea il presidente della repubblica – c’è tra gli storici concordia nell’assegnare il titolo di resistente a tutti coloro che, con le armi o senza, mettendo in gioco la propria vita, si oppongono a una invasione straniera, frutto dell’arbitrio e contraria al diritto, oltre che al senso stesso della dignità”.

Piazze divise in questa giornata della Liberazione. A Roma uno striscione di Rifondazione comunista è presente a largo Bompiani con la scritta: “Basta guerre. Contro Putin e contro la Nato”, e poi un altro in cui è rappresenta la morte con la falce e un mantello con la bandiera americana. “Non condivido queste bandiere, sono inopportune, ce ne occuperemo. Siamo grati agli Alleati ed alle migliaia di giovani statunitensi morti per la Liberazione dell’Italia”, ha commentato il presidente di Anpi Roma e Lazio, Fabrizio De Sanctis che poi riguardo alle polemiche sull’ Ucraina ha aggiunto: “Abbiamo sempre condannato l’occupazione di uno Stato sovrano. Il tema centrale però è la pace. Noi siamo contro l’invio delle armi e contro il riarmo dell’Europa. Tante le bandiere della pace, tra i tanti striscioni uno della Cgil. Noi con i fascisti abbiamo finito di parlare il 25 aprile 1945″.