Ucraina, Severodonetsk sotto assedio. Draghi a Kiev giovedì con Scholz e Macron

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Giorno 110 della guerra in Ucraina. Millecinquecento è il numero di civili uccisi nella sola regione di Kiev durante l’occupazione russa. E ad oggi 1.200 corpi non sono stati identificati. Lo ha detto – in un’intervista a Interfax-Ucraina –   il capo della polizia nazionale ucraina Igor Klymenko che parla anche dell’apertura di un procedimento penale per la morte di oltre 12mila persone trovate soprattutto nelle fosse comuni”.

L’esercito russo continua a bersagliare Severodonetsk distruggendo i suoi ponti. “Arrendersi o morire” sono le opzioni che i filorussi lasciano alle forze di Kiev bloccate nella città. Ukrinform – citando le Forze armate di Kiev – riporta che l’esercito ucraino ha riconquistato tre villaggi nella regione di Donetsk spostando la linea del fronte di 15 chilometri. Diversi villaggi ucraini nel distretto di Pryluky, nella regione di Chernihiv, sono invece stati evacuati a seguito di un attacco missilistico russo. E mentre a Bucha emergono nuovi orrori con il ritrovamento dell’ennesima fossa comune, a Mariupol i corpi di molte vittime giacciono ancora negli edifici bombardati. La denuncia arriva dal sindaco della città portuale Vadym Boichenko che riferisce alla Bbc di più di centomila persone intrappolate in città senza acqua pulita, cibo, elettricità e farmaci.

Kiev continua a chiedere armi pesanti all’Occidente nonostante, come dichiarato dal presidente della Finlandia, Sauli Niinisto, sia l’Ucraina sia la Russia stiano già usando armi sempre più pesanti, comprese –  nel caso di Mosca –  le bombe termobariche.

Sul fronte diplomatico, il presidente turco Erdogan ha annunciato che la prossima settimana parlerà con Putin e Zelensky”. Giovedì saranno invece a Kiev il premier italiano Draghi, il capo dell’Eliseo Macron e il cancelliere tedesco Scholz. Sul tavolo i negoziati di pace e i corridoi del grano. Mosca accoglie intanto con favore gli sforzi di mediazione della Santa Sede nel conflitto e al ministero degli Esteri dicono: “Manteniamo un dialogo aperto e riservato con il Vaticano”.