Ucraina, telefonata Draghi-Putin su negoziati e forniture di gas. Lavrov: progressi nei colloqui con Kiev

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Gli ultimi sviluppi della crisi ucraina e le relazioni bilaterali. Ma anche la questione delle forniture di gas e i pagamenti richiesti da Mosca in rubli. Sono questi i temi affrontati nel pomeriggio dal premier Mario Draghi durante l’atteso colloquio telefonico, di circa un’ora, con il presidente russo Vladimir Putin. Una conversazione annunciata nei giorni scorsi e che arriva ad una settimana di distanza dal discorso del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alle Camere. Il Cremlino, tramite una nota, ha fatto inoltre sapere che “su richiesta di Mario Draghi, Vladimir Putin lo ha informato sull’andamento dei colloqui tra i rappresentanti di Russia e Ucraina, la cui ultima sessione si è svolta il giorno prima a Istanbul”.

Colloqui sui quali sono arrivate, nel corso della giornata, dichiarazioni contrastanti da parte di Mosca. I negoziati sono stati prima definiti poco promettenti dal portavoce russo Peskov, poi “significativi” sullo status neutrale e non nucleare dell’Ucraina dal ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov. Nel mezzo le dichiarazioni del capo negoziatore Vladimir Medinsky che, citato dalle agenzie russe, ha affermato che ieri durante i colloqui a Istanbul l’Ucraina per la prima volta ha mostrato di essere pronta a soddisfare le condizioni per costruire relazioni di buon vicinato con la Russia” e “discuterne le richieste di principio”. Medinsky ha anche aggiunto però che la posizione “di fondo della Russia sulla Crimea e il Donbass non è cambiata”.

Intanto il conflitto in Ucraina, a più di un mese ormai dall’invasione russa, prosegue senza sosta. Da Mariupol arriva la notizia di un bombardamento contro un edificio della Croce Rossa. Mentre il sindaco di Irpin fa sapere che sono almeno 200 le persone uccise dall’inizio del conflitto nel sobborgo nordoccidentale di Kiev. Un portavoce del ministero della Difesa ucraino ha detto che  non c’è nessun ritiro dei russi su vasta scala nelle aree di Kiev e Chernihiv ma solo movimenti limitati. In effetti il Ministero della Difesa russo ha reso noto che è in corso il “raggruppamento delle truppe russe  in direzione di Kiev e Chernihiv”. L’obiettivo è quello di  “raddoppiare gli sforzi nelle aree prioritarie e principalmente per completare la liberazione del Donbass”.