Via libera del Parlamento, alla presidenza von der Leyen II alla Commissione Ue

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La plenaria del Parlamento europeo dà il via libera alla presidenza von der Leyen II. Approvata la squadra della nuova Commissione europea anche se il voto ( 370 sì, 282 no e 36 astensioni), ha evidenziato una spaccatura tra i vari gruppi parlamentari di maggioranza, specialmente fra i Verdi e i conservatori di Ecr. I socialisti di S&D per la maggior parte si sono espressi a favore del nuovo esecutivo europeo, così come i centristi di Renew e il Partito popolare europeo. In quest’ultimo caso però la maggioranza dei voti spagnoli è stata contraria alla candidata Teresa Ribera. Unanime invece il parere contrario della destra dei Patrioti per l’Europa e di Europa delle nazioni sovrane.

La seduta di voto è cominciata con un discorso della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Dopo aver ringraziato la squadra uscente, ha presentato il programma della nuova Commissione. Uno dei temi messi in primo piano, è stato quello della libertà e della sovranità: la libertà per l’Europa “non sarà gratuita”, ha detto la presidente. Questo “significa fare scelte difficili. Significa investire massicciamente nella nostra sicurezza e prosperità. E soprattutto significherà rimanere uniti e fedeli ai nostri valori. Trovare il modo di lavorare insieme e superare la frammentazione”.

La von der Leyen cita Letta: “libertà di restare”. Per molte persone la libertà ”consiste nello scegliere dove vivere, lavorare e studiare. Scegliere se far crescere la propria famiglia in un’altra parte d’Europa o nel luogo in cui si è cresciuti”, dice la presidente, prima di citare esplicitamente il già primo ministro italiano Enrico Letta, menzionando ”la libertà di restare”.

La prossima Commissione vuole ”difendere la qualità di vita unica degli europei, in tutta Europa”. “Che si tratti di una comunità costiera o di pescatori, di un’area rurale o di una comunità agricola, di un’isola o di una regione ultra periferica, di una città o di una delle regioni uniche e diverse d’Europa. Dobbiamo lavorare per affrontare i problemi che le regioni devono affrontare, dai cambiamenti demografici ai cambiamenti climatici o alla necessità di infrastrutture moderne. E questo va al cuore della libertà di cui parlo oggi”, ha sottolineato Ursula von der Leyen.

La scelta di Fitto spiegata dalla von der Leyen: ”Voglio che le regioni europee e le comunità siano in grado di controllare il proprio destino e di contribuire alla definizione delle nostre politiche. Questo è il compito di coesione e riforme che ho affidato a Raffaele Fitto in qualità di Vicepresidente esecutivo. È una scelta che ho fatto io. Anche perché so quanto sia fondamentale dare alle regioni l’importanza politica che meritano”, ha precisato la presidente prima del voto.

Una Bussola della Competitività sarà la prima “grande iniziativa della nuova Commissione”. “Sarà la cornice del nostro lavoro per il resto del mandato” ha detto la von der Leyen. “La Bussola si baserà sui tre pilastri del rapporto Draghi. Il primo è chiudere il divario d’innovazione con gli Stati Uniti e la Cina, il secondo è un piano comune per la decarbonizzazione e la competitività, il terzo è l’aumento della sicurezza e la riduzione delle dipendenze”.

La transizione energetica sarà “meno” green. “Dobbiamo mantenere e manterremo la rotta sul Green Deal Ue. Ma se vogliamo avere successo in questa transizione, dobbiamo essere più agili e accompagnare meglio le persone e le aziende lungo il percorso – aggiunge von der Leyen -. E dobbiamo giocare sui nostri punti di forza, ossia le nostre industrie e piccole e medie imprese, i nostri innovatori e lavoratori”, ha detto von der Leyen.