Zelensky pronto a sacrificare la Crimea per la pace. Coprifuoco ad Odessa in vista del 9 maggio

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Ci potrebbe essere una svolta nel conflitto russo-ucraino. Il presidente Volodymyr Zelensky avrebbe infatti aperto un nuovo spiraglio per la ripresa degli accordi di pace, dicendosi pronto a trattare “se le forze di Mosca si ritireranno sulle posizioni del 23 febbraio”, dunque senza che venga restituita la Crimea all’Ucraina. Da Mosca i segnali restano però ambigui. Per il ministero degli Esteri i negoziati sono in “stallo”, mentre Vladimir Putin è pronto a sfidare nuovamente l’Occidente, facendo volare il suo aereo per la guerra nucleare alla parata del 9 maggio.

Proprio per questa data è stato annunciato il coprifuoco nella provincia di Odessa, per il timore che i bombardamenti russi si intensifichino nel giorno in cui Mosca festeggia la vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale. Il coprifuoco scatterà alle 17 di domenica 8 maggio e resterà in vigore fino alle 5 di martedì 10.

Lyudmila Denisova: nelle zone occupate dai russi “il diritto alla vita è minacciato”. Arriva intanto l’allarme dalla commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino che in un’intervista all’ANSA ha fornito i dati raccolti da “informatori, testimoni, familiari”, sulle violazioni commesse dalla Russia in Ucraina. “Oggi 1,6 milioni dei nostri cittadini vivono in stato di guerra e non hanno accesso all’acqua potabile. Altri 4,7 milioni si stanno avvicinando a questa situazione. Nelle regioni di Donetsk e Lugansk, non ci sono più scorte di cibo, perché sono state distrutte o sequestrate dai russi. Queste regioni hanno bisogno di assistenza umanitaria sotto forma di cibo e medicine”, afferma. Ma in questo momento è “Mariupol il nostro dolore continuo”. “Nell’acciaieria Azovstal, dove ci sono ancora 500 civili e circa 600 soldati feriti, non si tratta nemmeno più di mancanza di acqua, cibo, luce, medicine”, quello che manca è qualunque condizione “che assomigli alla vita”.

Proseguono le evacuazioni dall’acciaieria Azvostal. Altre 50 persone sono riuscite a lasciare l’area, per un totale 176, secondo il quartier generale della difesa territoriale dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Intanto il presidente ucraino Zelensky ha dichiarato che intermediari influenti sono impegnati nelle trattative per il rilascio dei militari ucraini che si trovano nell’acciaieria a Mariupol: “Stiamo lavorando anche sulle opzioni diplomatiche per salvare i nostri militari che rimangono ancora ad Azovstal. Sono coinvolti mediatori influenti. Stati influenti”, ha detto in un video ripreso da Interfax Ukraine.

In Italia sequestrato lo Scheherazade. Il ministro dell’Economia Daniele Franco, nell’ambito delle sanzioni contro Mosca, ha firmato il decreto di congelamento del mega yacht, ormeggiato a Marina di Carrara. La proprietà dello Scheherazade, sarebbe infatti riconducibile al presidente russo Vladimir Putin. Lo yacht, battente bandiera delle Isole Cayman, apparterrebbe insomma a Putin, anche se formalmente il proprietario risulta l’oligarca Eduard Khudaynatov, ex presidente di Rosneft. In Italia è sua anche villa Altachiara a Portofino, dove morì la contessa Francesca Vacca Agusta.