Al via il secondo giro di consultazioni. Fico incontra Pd e M5S poi da Mattarella

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Dopo la pausa si riparte con il secondo giro di consultazioni. Il presidente della Camera Roberto Fico è stato incaricato dal capo dello Stato Mattarella di trovare un’eventuale alleanza per la formazione di un governo.

Alle 11  l’incontro con la delegazione del Pd, mentre alle 13 quello con la delegazione del M5s. Poi Fico molto probabilmente nel pomeriggio, andrà a riferire al capo dello Stato. Trovare punti di accordo sarà molto difficile, l’obiettivo è cercare unità d’intenti su una stretta cerchia di temi.

Intanto però c’è divisione tra i dem. L’ex segretario Matteo Renzi è contrario all’accordo con il movimento e improvvisa un mini sondaggio in piazza a Firenze durante le commemorazioni per il 25 aprile. Renzi ha domandato ai presenti se fossero favorevoli ad un accordo con Di Maio, ricevendo molte risposte negative. La critica principale a Martina è quella di portare i dem da Di Maio come a una resa. Sul fronte opposto proprio il segretario reggente Martina e l’ala ‘governista’ sono convinti che un accordo vada cercato fino in fondo. Il rischio vero se si andrà alla conta in direzione, afferma un dirigente “moderato” vicino all’ex leader, è una frattura in due del Pd con la possibilità anche di scissione dell’ala renziana per la formazione di un nuovo progetto.

La data della direzione non è ancora fissata: dovrebbe essere il 2 maggio ma si deciderà stasera, in base al percorso indicato da Mattarella, al quale i Dem, attraverso Fico, faranno pervenire la richiesta di più tempo.

L’accordo con il Pd però non fa gola nemmeno alla base del Movimento, più benevola nei giorni in cui il capo politico Luigi Di Maio aveva spalancato il forno della Lega.

Intanto Silvio Berlusconi continua a rimarcare la sua lontananza dal M5S. Ieri durante la commemorazione a Porzus, in Friuli, dove nel febbraio 1945 furono uccisi 17 partigiani, spara a zero sui 5 stelle: alcune persone mi hanno detto che di fronte a M5s si sentono “come gli ebrei al primo apparire di Hitler”. Salvini lo rimprovera: “E’ meglio tacere e rispettare il voto degli italiani invece di dire sciocchezze. Io voglio dare un governo all’Italia, sono stufo di insulti, capricci e litigi”.