Caso Copasir: dopo mesi di braccio di ferro si dimettono i leghisti Volpi e Arrigoni. Esulta FdI

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Svolta dopo settimane di impasse sulla vicenda del Copasir: il presidente Raffaele Volpi della Lega e il senatore e compagno di partito Paolo Arrigoni, si sono dimessi dal Comitato per la sicurezza della Repubblica, visto che l’opposizione come da prassi, ne rivendicava la presidenza, dalla nascita del Governo Draghi.

Nell’annunciare le dimissioni Matteo Salvini, ha quindi invocato “l’immediata, integrale applicazione della legge che prevede l’assegnazione all’opposizione di cinque componenti su dieci tra cui poter scegliere l’eventuale presidente”. “Ora attendiamo le dimissioni di tutti gli altri componenti” ha detto il leader del Carroccio.

Esulta Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni, pretende che ora si applichi la legge. Per Maurizio Lupi, presidente di Noi con l’Italia e vicepresidente del gruppo Misto alla Camera, quello di Volpi e Arrigoni è “un gesto di responsabilità istituzionale e politica” che non solo garantisce “il corretto funzionamento della commissione parlamentare”, ma che consente anche di affermare nuovamente “la compattezza della coalizione di centrodestra”.

In mattinata il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico, avevano abbandonato i lavori del Copasir, mentre Giuseppe Conte ieri, era intervenuto sulla questione dicendo chiaramente che “la presidenza del Copasir spetta all’opposizione”.

Questo braccio di ferro andava avanti da mesi, con Fratelli d’Italia che, come prevede la legge, rivendicava per sé la presidenza del Copasir. Per quasi tre mesi, però, i leghisti hanno alzato gli scudi, nonostante le dimissioni di Elio Vito di Forza Italia e Adolfo Urso, l’uomo che FdI avrebbe voluto al posto di Volpi.

Oggi il colpo di scena con Salvini che molla la presidenza, ma ad una condizione: l’azzeramento dell’intero Comitato e nuove nomine da parte del Parlamento. Fino ad allora, sostiene il partito di Salvini “i componenti della Lega nel Copasir non parteciperanno alla votazione di nessun Presidente e si attendono istantanee dimissioni di tutti gli altri componenti del Comitato al fine di consentire ai Presidenti di Senato e Camera le conseguenti valutazioni, riconfermando che gli stessi Presidenti avevano dichiarato completamente legittima sia la composizione del Comitato sia la sua presidenza”.

Il presidente della Camera Roberto Fico e del Senato Elisabetta Casellati, avevano confermato la legittimità della presidenza leghista, motivandola con un illustre precedente: quello del governo Monti. In quel caso, il Pd mantenne il vertice del Copasir con Massimo D’Alema nonostante l’entrata in maggioranza.

Adesso, però, il Copasir è privo di presidente, di vicepresidente (dopo che Urso che si è a sua volta dimesso ), e di quattro componenti su dieci (quelli della Lega e Vito di Forza Italia) e il tutto nel pieno della bufera sugli incontri tra politici e agenti segreti.

Non sembra dunque una coincidenza che il sottosegretario con delega ai Servizi, Franco Gabrielli, abbia cambiato in corsa le regole. Secondo le nuove disposizioni, gli agenti dell’intelligence potranno infatti incontrare parlamentari, giornalisti, magistrati e altre categorie “sensibili” solo per motivi di servizio e previa autorizzazione da parte del vertice dell’agenzia a cui appartengono.