Caso Garofani, La Russa: “Lasci l’incarico”. Poi frena: “Non spetta a me decidere”

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Il presidente del Senato Ignazio La Russa interviene sul caso che coinvolge Francesco Saverio Garofani, consigliere del Presidente della Repubblica e segretario del Consiglio Supremo di Difesa. La Russa sottolinea che la vicenda deve considerarsi chiusa, conferma la piena solidarietà al Capo dello Stato e chiarisce che non spetta a lui chiedere le dimissioni del consigliere. Allo stesso tempo però, osserva come le dichiarazioni emerse abbiano generato un evidente imbarazzo istituzionale, soprattutto rispetto al ruolo ricoperto da Garofani in un ambito particolarmente delicato come quello della difesa nazionale.
A seguito delle domande rivoltegli sul ruolo di Garofani, il presidente del Senato osserva che alcune sue considerazioni sono state forse “troppo sincere”, ma chiarisce che non intende attribuire alla vicenda un peso politico ulteriore. La scelta di ribadire la natura conclusa del caso punta a evitare speculazioni e a mantenere l’equilibrio istituzionale in un momento delicato.
La Russa sottolinea che Garofani riveste l’incarico di segretario del Consiglio Supremo di Difesa, un organismo che richiede massima riservatezza e piena neutralità di giudizio. Da qui il riferimento all'”imbarazzo” che il consigliere potrebbe aver creato con le frasi attribuitegli, definite dal diretto interessato come “chiacchiere di amici”.
La vicenda ha preso forma a seguito della pubblicazione di dichiarazioni attribuite a Garofani in una conversazione informale, rilanciate da articoli e ricostruzioni giornalistiche. Secondo il consigliere, si trattava di una discussione “in libertà”, senza alcuna intenzione politica. Il Quirinale ha reagito con fermezza alle interpretazioni successive, definendo alcuni rilanci mediatici “un attacco costruito sconfinando nel ridicolo”.