Consultazioni concluse, attesa per le conclusioni di Mattarella

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Si sono concluse le consultazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale. Gli ultimi ad incontrare il capo dello Stato sono stati i 5 Stelle.  “Non lasciamo la nave affondare, perché l’Italia siamo tutti, a dispetto degli interessi di parte” ha detto Luigi Di Maio che ha poi indicato 10 obiettivi prioritari per l’Italia:

– Taglio numero parlamentari, non la daremo vinta a chi non vuole
– Manovra equa con taglio nucleo fiscale, no Iva
– Cambio di paradigma sull’ambiente con un’Italia 100% rinnovabile, legge su rifiuti zero e mobilità sostenibile
– Legge su conflitto d’interessi e riforma RAI
– Dimezzare i tempi della giustizia e riformare elezione CSM
– Autonomia differenziata richiesta da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna
– Legalità: lotta alle mafie e agli evasori con inasprimento pene. Contrasto all’immigrazione clandestina
– Piano straordinario di investimenti per il Sud
– Riforma del sistema bancario
– Tutela dei beni comuni come la scuola pubblica, l’acqua, la Sanità, le autostrade

“In queste ore sono state avviate tutte le interlocuzioni necessarie per avere una maggioranza ampia che converga sui 10 punti enunciati” ha poi concluso il capo politico dei cinquestelle.

Prima di lui è toccato al leader della Lega Matteo Salvini il quale ha da subito sottolineato  che “la via maestra è il voto, ma se i ‘no’ diventano ‘sì’ non porto rancore, noi siamo pronti a ripartire”. Il ministro degli interni si è detto contento di essere a capo di una forza compatta. “Abbiamo scelto di portare nelle case degli italiani le cose che non vanno, qualche anno fa sarebbero rimaste nelle stanze segrete. – L’Italia non può permettersi di perdere tempo, con un governo che litiga.  Troppi no hanno portato allo stop di questa esperienza di governo. Oggi la via maestra non possono essere giochini di palazzo, governi contro, sono e dovrebbero essere le elezioni. – La sovranità appartiene al popolo”.

Questi i passaggi salienti del discorso del segretario della Lega Matteo Salvini dopo le consultazioni con il presidente Mattarella.

Le tre condizioni per il nuovo governo che Nicola Zingaretti avrebbe presentato al Colle invece (via i decreti Sicurezza, pre-accordo sulla Manovra e stop al taglio dei parlamentari) preoccupano i renziani. “Se di fronte al rischio della destra, con Salvini e Meloni in primissima linea, qualcuno nel Pd pensa di far saltare il banco se ne assumerà la responsabilità”, ha dichiarato la vicepresidente dem Anna Ascani.