Coronavirus, governo verso la stretta: niente soste fuori dai locali, stop agli alcolici d’asporto dalle 22, sì a lockdown localizzati

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Il governo studia per il nuovo Dpcm, volto a contenere la diffusione dei contagi da coronavirus. Ieri il bilancio dei positivi è salito a 5.372 casi. Tra le misure possibili: no alle feste e ai party privati con più di 10 persone, irrobustire lo smart working, vietare le soste davanti ai locali, che vedranno la loro chiusura anticipata, divieto di alcol d’asporto dopo le 22 e lockdown localizzati.

Tra i punti focali del nuovo Dpcm, che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte firmerà giovedì prossimo, è rendere quasi obbligatorio il lavoro da remoto. Tra le motivazioni che incentivano il governo a puntare su questa misura c’è la volontà di snellire la presenza di persone negli uffici, per evitare assembramenti dopo i molti focolai sviluppatisi in ambienti di lavoro. Inoltre lo smart working evita la ressa nei trasporti pubblici: si punta infatti ad alleggerire la capienza delle corse del 50%.

Il governo punterà anche a limitare la soglia delle presenze nelle feste pubbliche e limitare quelle private, con una soglia massima di 10 invitati. Lo stesso discorso vale per le cerimonie nuziali che saranno possibili solo tra pochi intimi.

La movida sin da subito dopo la fine del lockdown nazionale è stata al centro di un forte dibattito politico, poiché accusata di essere una delle cause principali del numero crescente di nuovi positivi.

Inoltre potrebbe essere vietato sostare fuori dai locali, stop agli alcolici dopo le 22 e chiusure anticipate. Se arriverà un coprifuoco per locali e ristoranti la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa assicura che ci saranno misure di sostegno per le attività interessate.
Un’altra misura chiave ipotizzata, alla luce dell’ultimo monitoraggio del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità, che potrebbe entrare in atto solo come ultima arma, per contenere la diffusione del virus, è quella dei lockdown localizzati. Misura paventata dal governatore campano De Luca che allo stesso tempo l’ha scongiurata.