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Continua il
pressing delle Regioni che chiedono
aperture anticipate. Il governo però frena e da
Palazzo Chigi arriva l’
alt alla
richiesta di poter alzare le serrande già da lunedì 11 maggio avanzata all’unanimità dalla conferenza delle Regioni. I governatori hanno chiesto, in un documento, di “riaprire il commercio al dettaglio e dal 17 – quando scadrà il dpcm firmato il 26 aprile scorso – di attribuire totalmente alle Regioni la responsabilità di elaborare un calendario completo di riaperture“. Il ministro degli Affari regionali
Francesco Boccia (Pd) ha ribadito la linea già annunciata la scorsa settimana:
l’11 maggio verranno esaminati i dati dal ministero della Salute e, in base a quelli, saranno possibili eventuali differenze regionali nelle riaperture, anche in base alle linee guida dell’Inail. Ma solo dal 18 maggio in poi. Ad ogni modo, si tratta di un compromesso, considerando che inizialmente la data stabilita era fissata al 1 giugno.
Il Trentino Alto Adige intanto brucia i tempi e con una
legge ad hoc, approvata dal
Consiglio provinciale di Bolzano in seduta notturna con
28 sì, un no e sei astensioni, preme l’acceleratore sulla
Fase 2. Dopo la pubblicazione sul
Bollettino ufficiale della Regione,
domani potranno riaprire i negozi, mentre
lunedì tocca a parrucchieri, bar, ristoranti e musei, sempre rispettando “l’osservanza rigorosa e responsabile delle misure di sicurezza”.
Una rivendicazione di autonomia da parte del governatore Arno Kompatscher che ha sottolineato: “dopo che Roma per settimane non ha ascoltato le richieste per una differenziazione regionale delle misure, abbiamo deciso di intraprendere il nostro percorso legislativo autonomo.
La Provincia vuole affrontare questa fase all’insegna dell’applicazione della sua autonomia“.La legge determina la ripresa graduale delle libertà di movimento delle cittadine e dei cittadini, delle attività economiche e delle relazioni sociali in Alto Adige a seguito dell’emergenza Covid-19.
Dal 25 maggio riaprono anche le strutture ricettive e gli impianti a fune, mentre i servizi di assistenza all’infanzia potranno ripartire dal 18 maggio con gruppi ridotti: al massimo quattro bambini per gruppo negli asili e sei nelle elementari, per mezza giornata senza il vitto. Le scuole superiori possono offrire servizi di consulenza didattica ai maturandi, purché i gruppi siano di al massimo sei studenti, a distanza di almeno due metri gli uni dagli altri. La Provincia ha anche deciso di istituire una commissione di esperti che monitorerà la curva da contagio e proporrà provvedimenti conseguenti, compresa la sospensione delle attività riaperte.
Le misure riguardano ambiti in cui la Provincia ritiene di avere la competenza in virtù dello Statuto di autonomia, mentre valgono le normative nazionali per quanto riguarda gli spostamenti verso il resto del Paese, le lezioni scolastiche e universitarie, le manifestazioni sportive.
Via libera invece in Lombardia, a partire da oggi e fino al 17 maggio, su tutto il territorio regionale alle attività sportive individuali all’aria aperta, che includono equitazione, vela, canoa, attività sportive acquatiche individuali, canottaggio, tennis e corsa, automobilismo, motociclismo e go-kart. Ma anche Golf, tiro con l’arco, tiro a segno, atletica, escursionismo, arrampicata sportiva, ciclismo, mountain-bike.
I gestori che rendono accessibili le aree adibite alla pratica sportiva all’aria aperta non potranno aprire luoghi al chiuso o di assembramento come, palestre, spazi di socializzazione, bar e ristoranti, docce e spogliatoi. I gestori, oltre garantire la corretta e costante sanificazione e igienizzazione degli ambienti al chiuso e dei servizi igienici, dovranno anche assicurare il contingentamento degli ingressi, l’organizzazione di percorsi idonei e l’adozione di tutte le misure utili per assicurare il distanziamento sociale e il divieto di assembramento come ad esempio le prenotazioni online o telefonica degli spazi, turnazioni, gestione degli accessi al sito sportivo e dei percorsi degli utenti.