Covid, Draghi: sì a obbligo vaccinale e a terza dose. Green pass: verso l’estensione

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Sì all’obbligo di vaccinarsi e alla terza dose, Ema ed Aifa permettendo.  E’ questa la linea del governo tracciata da Mario Draghi in conferenza stampa in vista della ripartenza delle attività nelle prossime settimane, ad iniziare dalla scuola, per annunciare i prossimi passi nella lotta alla pandemia. “L’orientamento è quello di estendere” l’utilizzo del Green Pass obbligatorio anche per altri settori, con ogni probabilità ad iniziare dalla Pubblica amministrazione, annuncia quindi il premier aggiungendo che “ci sarà una cabina di regia come è stato chiesto dal senatore Salvini”. Ma in sostanza, la direzione è quella. Quanto alla posizione della Lega che in commissione alla Camera si espressa contro l’obbligo del certificato verde il presidente del Consiglio ha ribadito: nella maggioranza “auspico una maggiore convergenza, ma il governo va avanti”.

Da Draghi è arrivata anche l’assicurazione che entro la fine di settembre  8 italiani su dieci saranno vaccinati, nonché l’invito – rinnovato – ad aderire alla campagna di immunizzazione.
E all’indomani del  flop delle proteste di No Vax e No Green Pass convocate in 54 stazioni italiane in occasione dell’entrata in vigore dei nuovi obblighi legati al certificato verde, arriva anche la condanna delle violenze dei No Vax. Il premier ha attaccato le minacce a giornalisti  e  medici degli scorsi giorni esprimendo “solidarietà piena”  nei confronti di chi le ha subite: “Si tratta di violenza vigliacca  – ha detto il capo del governo – quando è fatta nei confronti di chi fa informazione e di chi è in prima linea per combattere la pandemia”.

In conferenza stampa con il premier Draghi, tra gli altri, anche il ministro della Salute Speranza.  “Abbiamo superato 78 milioni di somministrazioni” ha detto sottolineando l’incoraggiante e positiva risposta degli italiani alla vaccinazione.  Ancora più bello, per Speranza, vedere che  un numero molto significativo di immunizzazioni arriva dai giovani da cui giunge un messaggio di grande fiducia e libertà.  “E’  bello – ha detto – vedere che tra 20-29 anni c’è una risposta molto alta, e anche tra 12 e 18 anni e ciò offre un’arma in più  per la riapertura delle scuole”.

Sono intanto 6.761 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia a fronte di 293.067 tamponi eseguiti. Il tasso di positività si attesta al 2,3%, in leggero aumento rispetto al 2,1% di ieri. 62 i decessi nelle ultime 24 ore. I guariti 6.372 mentre crescono gli ingressi in terapia intensiva.