Def: via libera della Camera alla risoluzione di maggioranza

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Sì dell’Aula della Camera alla risoluzione di maggioranza sulla nota di aggiornamento al Def. I voti a favore 318, 194 i no, due gli astenuti. Tra gli assenti quattordici erano M5s, 5 in quelle del Pd “giustificati” spiegano dal gruppo, uno di LeU e uno di Italia Viva. E’ su questi deputati che si concentrano i malumori della maggioranza giallo-rossa, che ha retto per un pelo al voto sulla Nota di aggiornamento del Def. La votazione sullo scostamento di bilancio, infatti, prevedeva la maggioranza assoluta di 316 e i sì sono stati dunque solo 2 oltre la soglia.

Secondo i tabulati, i deputati assenti nel M5s sono Niola Acunzo, Stefania Ascari, Emilio Carelli, Claudio Cominardi, Sebastiano Cubeddu, Rina De Lorenzo, Massimiliano De Toma, Caterina Licatini, Antonio Lombardo, Stefania Mammì, Nicola Provenza, Giulia Sarti, Rosa Alba Testamento, Simone Valenti. Tra questi, Mammì e De toma sono assenti in questi giorni per motivi personali. Tra i parlamentari del Pd mancano Micaela Campana, Paolo Gentiloni, Antonella Incerti, Francesca La Marca, Beatrice Lorenzin. Per LeU manca Mecila Rostan, per Iv Nicola Caré.

E’ un voto che preoccupa i partiti di maggioranza, in particolare Pd e Italia Viva, che puntano il dito sul numero dei parlamentari del M5S che hanno “disertato” il voto. “Se tutti avessero fatto come loro adesso ci sarebbe stata la crisi di governo”, si lamentano i deputati dei Dem e di Italia Viva.

I deputati della Lega avevano urlato in coro “elezioni, elezioni” durante l’intervento sulla Nota di aggiornamento al Def di Marialuisa Faro del M5S, che non era riescita a concludere. Il chiasso è stato tale che il vicepresidente Ettore Rosato ha deciso di sospendere la seduta. Ma nonostante la sospensione, i deputati leghisti hanno continuato a urlare in coro “Mai col Pd!” e “Venduti!”, rivolti ai colleghi del M5S. La sospensione è durata un paio di minuti. Alla ripresa il vicepresidente Rosato ha chiesto al capogruppo della Lega Riccardo Molinari di mantenere l’ordine nel suo gruppo.