Di Maio: ‘Salvini vuole abolire reato abuso dʼufficio? Più lavoro, meno stronzate’. Il leghista smorza: ‘Va rivisto’

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Ancora un botta e risposta nel governo questa volta sull’abuso d’ufficio. Il vicepremier Luigi Di Maio ha voluto replicare alle frasi di Salvini che ieri sera aveva dichiarato: “Io abolirei l’abuso d’ufficio. Lo abolirei perché non posso bloccare 8mila sindaci per la paura che uno possa essere indagato. Ci sono sindaci che non firmano niente per paura di essere indagati”.

La replica di Di Maio non si è fatta attendere e questa mattina su Facebook il leader pentastellato ha scritto: “l’abuso di ufficio è un reato in cui cade spesso chi amministra ma se un sindaco agisce onestamente non ha nulla da temere. Per evitare di far dimettere un sottosegretario togliamo il reato di corruzione? Per noi il governo va avanti, ma a un patto: più lavoro e meno str. Non è togliendo un reato che sistemi le cose”. Secondo il vicepremier grillino, voler togliere questo reato “è forse un modo per chiedere il voto ai condannati o per salvare qualche amico governatore?”, si è chiesto.

Di Maio ha poi chiarito ulteriormente il suo pensiero nel lungo post sui social: “Il reato di abuso d’ufficio esiste quando un incaricato di pubblico servizio, un dirigente o un politico ad esempio, nello svolgimento delle sue funzioni fa qualcosa che, intenzionalmente, procura a sé o ad altre persone a lui vicine un vantaggio ingiusto, arrecando ad altri dunque un danno. Volete un esempio? Un sindaco, un ministro, un presidente di Regione o un qualsiasi altro dirigente pubblico che fa assumere sua figlia per chiamata diretta, invece di convocare una selezione pubblica e dare a tutti la possibilità di ambire a quel posto di lavoro”.

Il vicepremier ha proseguito chiedendosi: “Dovrei stare zitto davanti a chi apre ai raccomandati, a chi chiude le porte al merito, a chi favorisce qualcuno solo perché ha avuto qualcosa in cambio? E poi ci lamentiamo dei cervelli in fuga e dei nostri ragazzi che devono espatriare per cercare un lavoro? Ma per favore.”.

Ancora Di Maio: “Il colmo è che, se parlo, qualcuno fa la vittima e dice che insultiamo; se non parlo però siamo conniventi. Ma di fronte a questa stupidaggine io non posso tacere. Chi l’ha detto stavolta ha toppato alla grande”. “Come si fa a dire che si vuole dare battaglia alla mafia e alla camorra con un decreto e poi subito dopo incitare all’abolizione del reato di abuso d’ufficio? Dov’è la logica?”, ha concluso il vicepremier.

Non si è fatta attendere la contro-replica di Matteo Salvini che alla fine ha messo d’accordo le due parti. “Di Maio farà muro sull’abuso d’ufficio? Lo dica al suo presidente del Consiglio. È il presidente del Consiglio che ha detto che bisogna rivedere l’abuso d’ufficio perché sta bloccando il Paese. Quindi si mettano d’accordo tra di loro”, ha detto il ministro dell’Interno ai cronisti fuori dall’aula bunker dell’Ucciardone, a Palermo. “Sono d’accordo con Cantone e Conte. L’abuso d’ufficio va rivisto. Io voglio mettere in galera i ladri, ma voglio che sindaci, funzionari pubblici, presidenti e associazioni di volontariato possano lavorare tranquillamente”. In un’intervista rilasciata qualche tempo fa, infatti, il premier aveva sottolineato la necessità di riformare il reato sull’abuso d’ufficio ed è proprio a questo che si riferisce Salvini.

Di fronte alle parole di Salvini, Di Maio si è detto soddisfatto: “Mi fa piacere che abbia fatto marcia indietro.Adesso vuole migliorarlo e c’è una bella differenza rispetto alla volontà di abolirlo”.