Giornata contro la violenza sulle donne, Mattarella: “E’ il fallimento della nostra società”

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Centonove vittime di femminicidi dall’inizio dell’anno, 63 per mano del partner o dell’ex, l’8 per cento in più rispetto al 2020. Succede in Italia. Succede a quasi nove donne ogni mese, poco meno di una ogni quattro giorni. Donne strangolate, accoltellate, uccise a botte o a colpi d’arma da fuoco. “Troppe” anche per la ministra della Giustizia Marta Cartabia così come “troppe”sono “le richieste di aiuto non adeguatamente e tempestivamente raccolte”. “Una vergogna della nostra civiltà” come sottolineato dalla guardasigilli alla presentazione della relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne che ricorre oggi.  Fatti talmente “gravi” da chiamare le “istituzioni a ripensare norme e procedure più adeguate”.

 

“Un fallimento di tutti” per dirlo con le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che parla oggi di “numeri intollerabili” che testimoniano una continua, diffusa e ancora inestirpabile violenza contro le donne” in una “società ancora pervasa, in differenti territori e in svariati contesti, da episodi di violenza, verbale, economica, fisica, frutto dell’idea, inaccettabile, che l’uomo possa prevaricare sulla donna utilizzando la forza”.

Per il capo dello stato bisogna educare “al rispetto, alla parità, educare all’idea che mai la forza può costituire uno strumento di dialogo”. Un’ “educazione che deve essere diffusa già nelle famiglie e poi nelle scuole, fin dalla prima infanzia”. Molto, però, devono fare anche le istituzioni e la società. “La prevenzione della violenza- sottolinea Mattarella – richiede ascolto, interventi, reti di sostegno e in molti casi strumenti per offrire alle donne un’alternativa di vita libera”. Perché “solo con una società pronta a sostenere le vittime sarà possibile sconfiggere la violenza contro le donne”.