Legittima difesa, Mattarella promulga la legge

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge relativa alle modifiche al codice penale in materia di legittima difesa. Lo ha reso noto il Quirinale. “Va sottolineato che la nuova normativa non indebolisce né attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini, esercitata e assicurata attraverso l’azione generosa ed efficace delle Forze di Polizia”, scrive Mattarella in una lettera inviata ai presidenti di Camera e Senato e al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Cosa prevede nello specifico la legge: innanzitutto l’articolo 2, modificando l’art.55 del codice penale, attribuisce rilievo decisivo allo stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto: la nuova normativa presuppone quindi, in senso conforme alla Costituzione, una portata obiettiva del grave turbamento e che questo sia effettivamente determinato dalla concreta situazione in cui si manifesta. Il presidente Mattarella poi spiega che l’articolo 8 della legge stabilisce che, nei procedimenti penali nei quali venga loro riconosciuta la legittima difesa “domiciliare”, le spese del giudizio per le persone interessate siano poste a carico dello Stato, mentre analoga previsione non è contemplata per le ipotesi di legittima difesa in luoghi diversi dal domicilio. Il capo dello Stato segnala infine che l’articolo 3 della legge in esame subordina al risarcimento del danno la possibilità di concedere la sospensione condizionale della pena, nel caso di condanna per furto in appartamento o per furto con strappo ma che lo stesso non è previsto per il delitto di rapina. Un trattamento differenziato tra i due reati non è ragionevole poiché – come indicato dalla Corte costituzionale, nella sentenza n. 125 del 2016 – “gli indici di pericolosità che possono ravvisarsi nel furto con strappo si rinvengono, incrementati, anche nella rapina”.
Il testo “leghista” passa quindi lʼesame del Colle e giunge puntuale il commento da parte del ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Io ascolto con interesse estremo i rilievi del capo dello Stato, ma la legittima difesa è legge dello Stato e i rapinatori da oggi sanno che se entrano in una casa, un italiano può difendersi senza rischiare di passar anni davanti a un tribunale in Italia”. Queste le parole del vicepremier leghista a conclusione di un comizio nel Catanese. “Questa legge – ha aggiunto – rende il mestiere dei rapinatori più pericoloso di quello che era ieri”. “Bellissima notizia per gli italiani perbene e pessima per i delinquenti: come avevamo promesso, da oggi la legittima difesa è legge dello Stato! Grazie al presidente della Repubblica. Noi stiamo dalla parte di chi si difende“, dice ancora Salvini.

Immediata la replica di Giandomenico Caiazza, presidente dell’Unione delle Camere penali: “L’ interpretazione del capo dello Stato sulla riforma della legittima difesa vanifica l’intero impianto normativo e ne dimostra la vuota natura propagandistica. Adesione alle parole di Mattarella arrivano da Pasquale Grasso, presidente dell‘Associazione nazionale magistrati, che a proposito della riforma osserva: “è legge dello Stato. Nella concreta applicazione, se emergeranno dubbi di costituzionalità, saranno sottoposti al vaglio della Corte Costituzionale”.