L’Onu contro il Viminale: fermare il Decreto Sicurezza Bis

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L’Italia nel mirino delle Nazioni Unite. L’Onu ha inviato una lettera di undici pagine in cui chiede al Viminale di ritirare le direttive sul salvataggio in mare e di interrompere immediatamente l’iter di approvazione del decreto sicurezza bis, che Matteo Salvini vorrebbe portare in Consiglio dei Ministri domani.

Le motivazioni: “Mette a rischio i diritti umani dei migranti, inclusi i richiedenti asilo; fomenta il clima di ostilità e xenofobia; viola le convenzioni internazionali”. In pratica l’Onu chiede di mettere un freno alle politiche anti immigrazione del leader della Lega.

Il documento richiama l’articolo 98 della Convenzione ONU sul diritto del mare del 1982, ovvero al dovere di assistere i naufraghi «senza discriminazioni», dovere che riguarda tutte le navi, senza eccezioni. Il principio inderogabile non viene tenuto in considerazione dalla direttiva del Viminale. Non solo. Sempre secondo le Nazioni Unite poiché l’Italia non ha più in atto meccanismo di soccorso in mare, l’attività degli operatori umanitari è ritenuta «indispensabile» e «lo Stato deve facilitarla».

Non è sufficiente, spiegano inoltre, l’evocato timore di presenza a bordo di criminali o terroristi senza che ci siano evidenze di tale rischio. Di più: la Convenzione sul soccorso in mare del 1979 dispone che l’assistenza debba essere fornita a tutti, senza distinzione di alcun tipo. Inoltre, Gli Stati hanno l’obbligo di identificare non solo i trafficanti, ma anche le vittime di traffico e di proteggerle.

Secondo il nuovo ordinamento italiano, le operazioni di soccorso sono state delegate alla guardia costiera libica, dichiarando i porti libici adeguati ad assistere i migranti. «La Libia non può essere considerato un porto sicuro» sottolinea la lettera, richiamando «numerosi rapporti Onu» che testimoniano abusi, torture, stupri, detenzione in condizioni disumane.

Non si è fatta attendere la risposta del Viminale, diffusa in un comunicato. “Da parte del ministero dell’Interno resta confermato l’auspicio di vedere approvato il decreto Sicurezza Bis nel Consiglio dei ministri di lunedì. L’augurio è che l’autorevole Onu dedichi le energie all’emergenza umanitaria in Venezuela, anziché fare campagna elettorale in Italia”.