Manovra: le ultime modifiche in attesa della fiducia. Critiche dall’opposizione

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L’esame della Manovra di Bilancio rimane previsto in Senato tra il 27 e il 29 dicembre in attesa di capire i tempi della Camera. Secondo quanto trapela da fonti del ministero se il Parlamento ritenesse di non modificare la manovra, per il Mef il testo già approvato in Cdm sarà quello presentato in Aula e sul quale si porrà la fiducia, con l’eccezione della riformulazione sul Pos. Dovrebbe essere eliminato il tetto sui pagamenti digitali: è stato soppresso il limite di 60 euro entro il quale gli esercenti potevano rifiutare transazioni con bancomat e carte. Si lavora però a un fondo anche con le banche per mettere in campo ristori per i commercianti: il sistema dovrebbe essere quello dei crediti di imposta.

Intanto il bonus per i diciottenni potrà arrivare fino a mille euro se si combinano due criteri: il tetto Isee fino a 35mila euro e il risultato scolastico alla maturità, a renderlo noto è il presidente della commissione Cultura Federico Mollicone. Il meccanismo, che entrerà in manovra, combina due criteri: il tetto Isee fino a 35mila euro e il risultato scolastico alla maturità. Il bonus arriverà solo a chi rispetta almeno uno dei due criteri e in quel caso sarà pari a 500 euro mentre raddoppierà per chi li soddisfa entrambi.

Sale dall’80 all’85% la rivalutazione delle pensioni tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2000-2500 euro). Ma per quelle più alte gli scaglioni vengono rivisti con una riduzione della percentuale. E’ previsto poi l’innalzamento a 600 euro delle pensioni minime per gli over 75, ma solo per il 2023. Per quanto riguarda Opzione Donna resta la stretta introdotta in manovra: l’anticipo pensionistico sale a 60 anni, riducibile di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni, ed è solo per tre categorie di lavoratrici: caregiver, invalide almeno al 74% e licenziate o dipendenti da aziende in crisi. Per i nuclei con quattro o più figli la maggiorazione mensile forfettaria sale da 100 a 150 euro. Aumenta anche l’indennità del congedo parentale, dal 30 all’80%, per un mese aggiuntivo entro il sesto anno d’età dei figli: possono usarlo entrambi genitori, in via alternativa.

I mutui: arriva la possibilità di modificare il tasso del mutuo da variabile a fisso ma solo per i mutui in origine non superiori a 200mila euro e per chi ha un Isee non superiore a 35mila euro e che non abbia avuto ritardi nei pagamenti.

Il reddito: le mensilità per i percettori del sussidio vengono ridotte da 8 a 7. Per favorire il rientro nel mercato del lavoro viene innalzata da 6.000 a 8.000 euro la soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato i beneficiari del reddito.

La proroga al 31 dicembre 2022 per poter beneficiare del superbonus al 110% vale solo per i condomini, ma a condizione che la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori sia stata adottata prima del 18 novembre 2022.

Rincari più soft per le sigarette (circa 10-12 centesimi in più anziché 20 per un pacchetto) ma stretta sul trinciato, con un rincaro medio di circa 40 centesimi.

Ondata di assunzioni nei ministeri. Per il Ministero degli esteri è autorizzata l’assunzione di 520 unità. Assunzioni anche per il ministero della Difesa e fondi anche per l’aumento degli organici delle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco.

Il capogruppo del Terzo Polo in commissione Bilancio alla Camera, Luigi Marattin, lasciando i lavori della commissione insieme al capogruppo Matteo Richetti ha commentato: “Per noi la partita finisce qui. Siamo esattamente nelle condizioni nelle quali ci siamo lasciati alle 4 di stanotte, non ci sono i pareri, non ci sono le riformulazioni”. Il leader di Azione, Carlo Calenda in una conferenza stampa al Senato ha aggiunto: “Da giovedì a oggi sono stati votati zero emendamenti, zero approvati e 421 sono stati accantonati. Segno che la maggioranza al suo interno ha difficoltà, non per le opposizioni ma perché Forza Italia vuole una cosa, la Lega un’altra. Il risultato è una manovra veramente inguardabile. Partecipare ai lavori della commissione Bilancio è inutile e imbarazzante. Così non si può andare avanti, ci spiace molto. Questo tentativo di essere costruttivi non ha prodotto nulla. Quindi non parteciperemo più ai lavori della commissione, ma non faremo ostruzionismo cioè aspetteremo che la maggioranza raggiunga un’intesa”.

Dal Pd la capogruppo del Pd Debora Serracchiani: “Hanno rinviato l’ufficio di presidenza alle 16.30 dove porteranno, dicono, i testi ma, premesso che è inaccettabile, l’ennesimo rinvio, questo ritarda di molto anche i tempi dell’arrivo della manovra in Aula. Anche impegnandosi al massimo non ci sono i tempi tecnici. Ma se si intende oltre al lavoro fatto fin qui per caso portare questioni penali legate ad alcuni reati tributari per il Pd salta il banco”.

Sul fronte Lega, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, dice: “Come Lega vogliamo che la manovra si chiuda presto e bene, perché aiuta milioni di famiglie in difficoltà. E’ chiaro che le opposizioni fanno il loro mestiere, ma la manovra va approvata assolutamente entro capodanno. Quindi se si può discutere approfonditamente bene, altrimenti, siamo pronti a correre e a fare il 31 dicembre in Senato”.

In commissione Bilancio il M5S afferma: “A 24 ore dall’approdo in Aula della manovra, la maggioranza e il governo sono nel caos più totale. Non c’è traccia degli emendamenti dei relatori né dei pareri o delle riformulazioni. A che gioco stiamo giocando? Di questo passo, l’esercizio provvisorio più che un rischio sembra una certezza, e non per colpa delle opposizioni: la maggioranza sta facendo tutto da sola. Il M5S non è disponibile a ulteriori rinvii: se la maggioranza e il governo non sono in grado di mandare in porto la legge di Bilancio se ne assumano la responsabilità davanti al Paese”.