Manovra, presentati quasi 6 mila emendamenti. Spunta un condono del 2003

Sono quasi seimila – 5.742 per la precisione – gli emendamenti depositati in Commissione Bilancio in Senato, di cui 1.600 a firma dei partiti di maggioranza. E proprio l’alto numero di proposte da parte dei partiti al governo (677 proposte depositate da Forza Italia, circa 500 da Fratelli d’Italia, 399 dalla Lega e 62 da Noi Moderati) fa insorgere le opposizioni. Il Partito Democratico e il Movimento Cinquestelle sottolineano come il numero significativo di proposte della maggioranza siano un segnale di mancato apprezzamento della ‘rigida’ legge di bilancio a firma del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Ma la risposta dai banchi del governo è di “normale dialettica”.

Quest’anno il numero di emendamenti è più alto rispetto alle 4.500 modifiche presentate lo scorso anno. Ma non è un record. Anche se, come è avvenuto nell’ultimo decennio, solo le ‘proposte segnalate’ saranno portate in discussione. Tutte le altre resteranno, appunto, proposte. Intanto non sono le opposizioni ma è Fratelli d’Italia a tirare fuori una novità: i senatori del partito della premier chiedono di riaprire il condono edilizio del lontano 2003, quando a Palazzo Chigi c’era Silvio Berlusconi.

Eppure non si parla di “condono”. Ma di “una sanatoria che consiste nella riapertura dei termini di una vecchia normativa per sanare vecchie pendenze di persone che anche se hanno pagato per accedere al condono ne sono rimaste escluse”: è quanto sottolinea l’ufficio stampa di FdI al Senato a proposito dell’emendamento alla manovra che riapre i termini della sanatoria del 2003. Viene inoltre sottolineato che spetterà eventualmente alle Regioni deliberare in materia e decidere il perimetro delle norme. La misura potenzialmente riguarda tutta Italia ma nei fatti è stata pensata in particolare per la Campania, che all’epoca sotto la guida di Bassolino non aderì. L’intenzione è dichiarata esplicitamente da FdI e vale però l’accusa da parte dell’opposizione di voler “comprare voti” in vista delle elezioni regionali di fine novembre.