Meloni: “Extraprofitti sui margini ingiusti delle banche”. Sul Rdc: “non torniamo indietro”

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Nella rubrica social “Gli appunti di Giorgia”, la  presidente del Consiglio commenta le ultime misure approvate dal Cdm, a partire dalla tassa sugli extraprofitti delle banche rivendicando la correttezza della tassazione “dei margini ingiusti”. Sullo stop al Reddito di cittadinanza, il governo “non intende tornare sui suoi passi e, anzi, vuole passare al Reddito di occupazione, cioè che si ottiene grazie al lavoro”. La premier interviene anche sul salario minimo, affermando che “le paghe sono basse”, ma che si tratta di uno “strumento controproducente che rischia di peggiorare le retribuzioni”.

La premier spiega che il prelievo dai profitti miliardari degli istituti bancari andranno “a finanziare le misure a sostegno delle famiglie e delle imprese” che stanno vivendo “un momento di difficoltà per l’alto costo del denaro”.

Sul reddito di cittadinanza la presidente del Consiglio sottolinea: “nonostante le stime di chi avrebbe perso il Rdc parlavano di 300mila persone, invece lo hanno perso in 112mila. Ragionevolmente significa che hanno già cominciato a lavorare perché sapevano che, a un certo punto, non avrebbero più potuto contare sul reddito e si sono rimboccate le maniche e hanno cominciato a cercare un lavoro che hanno trovato”.

Sul salario minimo ha poi domandato: “Perché non ho accolto la proposta sul salario minimo così come viene presentata?”. E poi la risposta: “Perché se io stabilissi per legge una cifra minima oraria di retribuzione per tutti, che inevitabilmente si collocherebbe nel mezzo. E allora il salario minimo potrebbe rischiare di essere più basso del minimo contrattuale previsto e rischierebbe di diventare un parametro sostitutivo e non aggiuntivo peggiorando molto di più i salari rispetto a chi li migliora”.

In merito al Pnrr  l’inquilina di Palazzo Chigi prosegue scrivendo che l’Italia nel 2023 “beneficerà di 35 miliardi del Pnrr, l’Ue conferma che alla fine dell’anno avrà tutte le risorse previste, con buona pace di chi sperava che le perdesse o ne perdesse una parte. Siamo molto soddisfatti per questi risultati ottenuti, avevamo promesso che l’Italia non avrebbe perso un euro, che le cose sarebbero andate bene. I nostri progressi e sforzi sono riconosciuti e se a qualcuno dà fastidio che l’Italia abbia questi successi, noi continueremo a non risparmiarci”.